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Coronavirus Rimini, il ricercatore alle prese col vaccino: «Riusciremo a sconfiggerlo»

09/03/2020 09:26 - Aggiornamento 19/02/2021 17:57

Su Il Resto del Carlino è stata pubblicata l’intervista a Giacomo Gorini, virologo riminese di 31 anni, allievo di Roberto Burioni, che è tra i ricercatori dello Jenner Institute di Oxford impegnati a sconfiggere il Covid-19 creando un vaccino. Se il coronavirus sarà sconfitto il merito sarà anche di questo giovane, che ha raccontato al giornalista Manuel Spadazzi quale è il suo compito nel team, ma pure cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi in Italia e nel mondo.

Coronavirus Rimini

Coronavirus Rimini, il ricercatore alle prese col vaccino: «Riusciremo a sconfiggerlo»

Un curriculum di tutto rispetto quello di Giacomo Gorini, scienziato trentenne originario di Rimini. La laurea dapprima in biotecnologie, poi tre anni passati all’istituto nazionale di sanità americana a Washtington, infine la collaborazione con Cambridge e l’arrivo all’università di Oxford come ricercatore dall’autunno del 2018. «Il mio dipartimento di Oxford, in collaborazione con l’azienda italiana Advent, sta sviluppando il vaccino contro il virus. La società ci ha fornito mille dosi per la ricerca. Il compito che mi è stato affidato è di studiare le risposte immunitarie dei pazienti, tutti volontari, che si prestano al test. Non sappiamo ancora quanto ci vorrà, ma siamo ottimisti. E nel frattempo condividiamo i nostri risultati con il resto della comunità scientifica», ha spiegato il giovane ricercatore, che da tempo vive all’estero. È preoccupato per l’emergenza che ha colpito la sua terra natia: «È fondamentale che i riminesi rispettino alle lettera tutte le recenti disposizioni imposte dalle istituzioni, che ho trovato corrette. Solo così si potrà circoscrivere la zona di contagio e rallentare il diffondersi del virus».

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«L’Italia ha fatto praticamente da ‘cavia’ in Europa»

Perché in Italia così tanti contagi? Giacomo Gorini si è fatto un’idea: «Il Covid-19 all’inizio è stato imprevedibile. (…) Purtroppo l’Italia ha fatto un errore, nelle prime settimane: ha vietato soltanto i voli diretti dalla Cina, ma non quelli indiretti. Gli effetti li abbiamo visti: il numero di contagiati è esploso in pochi giorni. L’Italia ha fatto praticamente da ‘cavia’ in Europa». Sembra però che in Inghilterra dove il giovane scienziato vive oggi le cose non vadano meglio: «Si stanno commettendo, in parte gli stessi errori compiuti in Italia. Anzi: a oggi il governo inglese sta facendo ancora meno, perché si limita a imporre, a chi è stato nei paesi dove è più alto il contagio, la quarantena volontaria. Non ci sono misure in atto per far rispettare il periodo di isolamento volontario, ci si affida al buon senso dei cittadini. E’ un errore: in questa fase non servono misure blande». Impossibile fare delle previsioni: «Non sono e non voglio essere catastrofista. È difficile, lo ripeto, prevede in questo momento gli scenari. Ma ogni giorno che passa il coronavirus diventa un nemico più conosciuto, mentre all’inizio non sapevamo praticamente nulla. Riusciremo a sconfiggerlo!», ha concluso il ricercatore riminese.

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