Coronavirus e carceri. Sono stati catturati 11 degli evasi ieri dal carcere di Foggia, in una giornata segnata da rivolte nei penitenziari di tutta Italia. I fuggitivi sono ancora 23. Le forze dell’ordine stanno eseguendo controlli anche nelle regioni limitrofe al Foggiano e, in particolare, in Molise dove alcuni dei 23 ricercati potrebbero aver trovato rifugio.
Tra gli evasi a Foggia anche esponenti della criminalità organizzata
Ci sono anche personaggi ritenuti vicini alla criminalità organizzata del Gargano e di Bari, presunti rapinatori, coinvolti anche nelle indagini per gli assalti ai portavalori, qualcuno proveniente dal tarantino (sempre accusato di rapina) e anche un uomo, Cristoforo Aghilar, 37 anni, accusato dell’omicidio della madre della sua ex fidanzata avvenuto a ottobre del 2019 tra i detenuti evasi ieri dal carcere di Foggia in occasione della rivolta nel penitenziario che ha preso spunto dall’emergenza coronavirus. L’atmosfera in carcere è pesante, benché senza segni e manifestazioni esteriori. Ieri sera i detenuti sono tornati in cella come concordato durante le trattative seguite alla rivolta.
Coronavirus e carceri, Salvini: «Nessuno sconto di pena e zero favori»
«Nessuno sconto di pena e zero favori. Sull’emergenza carceri, lo Stato faccia lo Stato e dimostri serietà. Chiusura delle celle e sospensione della ‘vigilanza dinamica’, nonché commissario straordinario: chi c’è adesso ha fallito! Solidarietà alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine, a partire dalla polizia
penitenziaria». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini. >> Le breaking news di UrbanPost