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Gabriele De Filippi scarcerato: positivo al Covid-19 il killer di Gloria Rosboch

08/04/2020 11:00 - Aggiornamento 08/04/2020 11:13

Omicidio Gloria Rosboch news oggi: scarcerato l’assassino reo confesso, nonché ex alunno della professoressa di Castellamonte, Gabriele De Filippi. Il giovane, stando a quanto riportato nelle scorse ore da diverse agenzie di stampa, sarebbe risultato positivo al Covid-19 e per questo motivo trasferito agli arresti domiciliari.

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Gabriele De Filippi scarcerato: è positivo al Coronavirus

Così scrive al riguardo la redazione online di Quarto Grado attraverso la propria pagina Facebook ufficiale: “Positivo al Coronavirus sta scontando la quarantena agli arresti domiciliari Gabriele De Filippi. Era stato condannato a trent’anni per il delitto della professoressa Gloria Rosboch scomparsa il 13 gennaio del 2016 da Castellamonte nel Canavese e ritrovata un mese dopo nella discarica di Rivara. De Filippi, pare che sia asintomatico e si trovi in un appartamento che gli avrebbe messo a disposizione la madre, Caterina Abbattista. Il giovane è stato scarcerato sulla base del protocollo attuato da tribunale di sorveglianza per l’emergenza Coronavirus”.

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L’assassino di Gloria Rosboch ai domiciliari

Il giovane, killer reo confesso della sua ex insegnante, da lui prima truffata e poi strangolata poiché, scoperto l’inganno, gli fece pressioni per riavere indietro l’ingente somma di denaro (oltre 170mila euro, i risparmi di una vita) che le fu sottratta, come previsto da protocollo osserverà il periodo di quarantena in detenzione domiciliare. La sua scarcerazione è stata disposta dal Tribunale di Sorveglianza di Torino. Gabriele De Filippi sta scontando nel carcere delle Vallette di Torino la pena definitiva di 30 anni di reclusione. De Filippi si macchiò dell’efferato delitto con la complicità dell’amico Roberto Obert, quest’ultimo condannato in Cassazione lo scorso dicembre a 18 anni e 9 mesi. Pena più lieve, la sua, poiché fu lui a confessare il delitto e a condurre i carabinieri nel luogo in cui, su idea di Gabriele, venne gettato il cadavere della povera vittima, morta strangolata in auto sulla quale era stata attirata da loro con l’inganno. Il corpo della professoressa fu recuperato, nudo, dentro una cisterna in disuso nel boschetto di Rivara.

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