Su ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ l’intervista a Lino Guanciale, uno degli attori più amati del piccolo schermo, che in queste ultime settimane sta tenendo compagnia ai follower su Instagram con la lettura a puntate del romanzo “Il barone rampante” di Italo Calvino, e ai telespettatori con le repliche de ‘L’Allieva 2’, serie di successo, ispirata ai romanzi di Alessia Gazzola. «Sono felice e gratificato che la Rai rimandi in prima serata la serie perché è una testimonianza dell’affetto solido che il pubblico ha per queste storie e per i nostri personaggi», ha spiegato l’attore, che si definisce un iper critico: «Anche questa volta, come tutte le volte, ho lo stesso problema: non amo riguardarmi. Ogni tanto butterò un occhio: lo farò con meno ansie e ancora più affetto per la serie».
Lino Guanciale, Coronavirus: «Per ‘L’Allieva 3’ ci siamo fermati a metà riprese…»
Ne ‘L’Allieva’ Lino Guanciale torna a vestire i panni del sexy medico CC, che ossessionato dalle regole avrebbe vissuto questo periodo tanto delicato con preoccupazione: «Claudio Conforti sarebbe col megafono a urlare alla gente: “State a casa!”, sciorinando anche dei dati che comprovassero l’efficacia della procedura. Credo che sarebbe stato un fanatico delle misure. E avrebbe avuto ragione». Quando sono entrate in vigore le restrizioni anti Coronavirus del governo il 40enne era impegnato nelle registrazioni della terza serie: «Sì, con Alessandra Mastronardi eravamo sul set quando il 9 marzo ci siamo fermati a metà delle riprese. Uno stop sacrosanto: solo rispettando le regole si può venirne fuori».
«Sono nella mia nuova casa alla Garbatella a Roma e sono contento di riuscire a godermela un po’»
Nel corso dell’intervista l’attore ha raccontato come sta trascorrendo la quarantena: «Sono nella mia nuova casa alla Garbatella a Roma e sono contento di riuscire a godermela un po’. Con me c’è la mia compagna che si occupa di didattica online e che lavora in smart working. (…) Stare a casa è una rivoluzione. Il mio pensiero è andato subito a chi vive una condizione di violenza domestica, ho cercato di segnalare i numeri che il ministero mette a disposizione per chi è in questa situazione. E poi c’è anche chi una casa non ce l’ha, per questo ho partecipato alla campagna della Croce Rossa per i senza tetto, i rifugiati, i clandestini che sono tra le categorie più a rischio. La cosa che più di tutte ho realizzato è cosa significhi essere una comunità. Ce lo eravamo scordati, invece adesso è chiaro come non si possa prescindere dagli altri e dal pensiero che quello che facciamo abbia delle ricadute sugli altri. Siamo tutti legati, più di quanto si possa pensare».
Lino Guanciale a ruota libera: dai lavoretti in casa alle «eccezioni del pianerottolo»
Nello specifico Lino Guanciale ha descritto la sua routine quotidiana: «Sono mattiniero. Mi sveglio e organizzo le cose da leggere quel giorno, poi continuo a segnalare sottoscrizioni per sostenere il sistema sanitario e le altre realtà impegnate nell’emergenza e nella ricerca. Studio cose che mi servono per i miei progetti, sto lavorando alla programmazione del Teatro dei Marsi di Avezzano, di cui sono direttore artistico, divoro qualche serie televisiva. L’isolamento poi ti costringe a ripescare competenze che avevi messo da parte». Ad esempio? «Lavori di elettronica, di idraulica… Ho dovuto attaccare lampadari, verificare le linee elettriche della casa, tutte cose che quando puoi, chiami qualcuno che lo fa di mestiere, ora sei costretto a fartele da solo. E devo dire che una certa attitudine per questi lavori l’ho riscoperta. Era da tanto che non mi ci dedicavo. Per non parlare della cucina». Parlando di cibo l’attore ha parlato delle «eccezioni del pianerottolo»: «Ogni giorno c’è un momento in cui ci si ritrova a fare due chiacchiere con i vicini di pianerottolo. Rigorosamente a distanza di sicurezza. In quella occasione c’è un passaggio “a distanza” di cibo e di piatti cucinati, sempre rispettando le regole. Le chiacchiere fanno bene. E pure le prelibatezze che ci scambiamo…».
«Tra le piccole cose ce ne è una che mi manca di più»
Cosa manca di più a Lino Guanciale? Non solo il suo lavoro: «Sto apprezzando la casa nuova e la possibilità di vivermela un po’. E anche di riposarmi. Con la vita che faccio sono soprattutto gli spostamenti continui che stancano: i set, il teatro. Fra l’altro io amo guidare e macino chilometri su chilometri. Forse, tra le piccole cose, guidare è quella che mi manca di più, oltre che studiare nei bar affollati e camminare di notte in giro per Roma». Terminato il lockdown altri impegni lavorativi lo attendono. Oltre a L’Allieva 3, l’attore sarà coinvolto in altri due progetti: «’Sopravvissuti’, un progetto internazionale che coinvolge la Rai, la tv pubblica tedesca e quella francese. È una serie thriller con una sceneggiatura molto bella. E poi arriverà il “Commissario Ricciardi” che è quasi ultimato, la serie ambientata a Napoli negli Anni 30, tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni». leggi anche l’articolo —> Lino Guanciale fidanzata, età, altezza, peso: tutto sul noto attore italiano