Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, aveva promesso che entro il 12 giugno 2020 tutti avrebbero ricevuto il pagamento della cassa integrazione. Nonostante il presidente si dimostri soddisfatto dei risultati ottenuti, i lavoratori non la pensano uguale. Sono in molti a non aver ancora ricevuto il pagamento. In tantissimi sono rimasti invano a sperare di ricevere il pagamento entro la mezzanotte del 12 giugno, ma purtroppo dei soldi non c’è l’ombra. Tridico si è difeso affermando che il modello Cig è complicato. “All’Inps ci sono lavoratori straordinari che si stanno facendo in quattro per dare una risposta a tutti. Come quelli della Sanità hanno garantito la protezione dal virus, noi abbiamo garantito la protezione sociale”.
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Cassa Integrazione, i numeri
Però in mezzo a tanti numeri qualcosa non porta. Innazitutto, la cassa integrazione (Cig) sarebbe stata pagata solamente ai 419.670 lavoratori di cui è stata accertata la regolarità della documentazione fornita. Ma all’appello non risultano evase altre 410mila domande circa, la cui regolarità formale ancora non è stata validata. Per questi “cassintegrati ufficiosi” l’assegno del 12 giugno è ancora una chimera. Peraltro, anche tra i 419mila “cassintegrati ufficiali” c’è chi ha atteso invano movimenti bancari sino alla mezzanotte del 12 giugno. Sembra che siano più della metà le persone che stanno attendendo l’erogazione della cassa integrazione, quasi 200mila.
C’è chi imputa questo ritardo alla mancanza di fondi effettivamente a disposizione, stanziati ma ancora sulla carte. Mancherebbero 400 milioni dei 3,3 miliardi messi in campo dal Cura Italia per la cassa in deroga. A tutto questo, va aggiunto un ulteriore dettaglio: che oltre la metà dei pagamenti della cassa integrazione 4.3 su 8,4 milioni, sono stati anticipati dalle imprese con conguaglio Inps: anche a loro l’Inps deve dei soldi. Si dice il mese prossimo, ma date da segnare sul calendario non ce ne sono.
Le parole del presidente Tridico
Il presidente dell’Inps non si è tirato indietro ha subito cercato di spiegare la situazione. “La Cig al 90%, è stata pagata. Certo, ci sono stati ritardi, il modello della Cig è molto complicato. Ma è uno strumento pensato per tempi normali, qua ci siamo trovati di fronte a un’apocalisse. Abbiamo avuto un infarto ma l’Italia è ancora in piedi”.
Tridico ha poi aggiunto: “Stiamo sovvenzionando con la Cig anche aziende che potrebbero ripartire, magari al 50%, e grazie agli aiuti di Stato preferiscono non farlo. Per pigrizia, per opportunismo, magari sperando che passi la piena e il mercato riparta come prima. In alcuni settori ci possono anche essere imprenditori che non affrontano le difficoltà della riapertura ‘tanto c’è lo Stato’ che paga l’80% della busta paga. Adesso basta scrivere Covid e noi paghiamo, senza controlli, senza burocrazia, senza sindacati.” >> Bonus bici 2020, requisiti richiesti: come ottenerlo e spenderlo su Amazon