Strage di Erba, si torna a parlare di Rosa e Olindo Romano. Il loro avvocato, Fabio Schembri, ha infatti dichiarato davanti le telecamere de Le Iene che “È stato rinvenuto un ulteriore (oltre ai primi due di cui si era già avuta notizia ndr) scatolone che risultava almeno da verbale essere andato distrutto. Sembrerebbero esserci degli indumenti di Frigerio, piuttosto che del piccolo Youssef”.
Quella in oggetto è una novità. Perché già circa un anno fa nell’ufficio corpi di reato del tribunale di Como fu rinvenuto uno scatolone contenente alcuni reperti repertati sulla scena del crimine ad Erba, nella corte di via Diaz, mai analizzati prima e che lo stesso ufficio sosteneva fossero stati distrutti due anni fa. Si tratta dunque di un ritrovamento importante, soprattutto se trovasse conferma l’indiscrezione di cui sopra.
Lo scatolone dei misteri fa sperare Rosa e Olindo
Se nella succitata scatola vi fossero contenuti gli indumenti del piccolo Youssef, assassinato insieme alla madre Raffaella Castagna e alla nonna Paola Galli, e quelli di Mario Frigerio, potrebbero emergere nuovi elementi. Sempre Le Iene, dicono: “Dopo la nostra visita proprio in quell’ufficio e dopo quella degli ispettori del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a febbraio e a maggio del 2019, saltano fuori due scatole piene di reperti che si pensava fossero andati distrutti”. Prima delle plurime richieste di analisi presentate dalla difesa di Rosa e Olindo negli ultimi anni, gli inquirenti non ne avevano mai tenuto conto. Tra gli oggetti anche un accendino mai analizzato, che potrebbe essere quello con cui è stato appiccato l’incendio in casa dopo il massacro. Su di esso, quindi, potrebbero essere rimaste le impronte/tracce degli assassini, Rosa e Olindo, o – se innocenti come loro sostengono – dei veri killer.
Terzo scatolone contenente i reperti di indagine: clamorosa scoperta de Le Iene
La trasmissione di Mediaset adesso scopre che insieme ai due scatoloni rinvenuti due anni fa ve ne sarebbe anche un terzo. “È riaffiorato”, dice l’avvocato Schembri a Le Iene, “un nuovo scatolone. Anche questo scatolone risultava distrutto dal verbale di distruzione, ritrovato sempre presso l’ufficio corpi di reato. Questo scatolone per esempio conteneva degli abiti del signor Frigerio e qualche indumento del piccolo Youssef”. Si tratta di reperti che potrebbe essere fondamentale analizzare, perché sia Youssef che Frigerio entrarono in contatto con gli assassini. Sui loro indumenti potrebbero essere trovate nuove tracce dei killer grazie alle innovative tecnologie ed evoluti (rispetto al 2006, epoca dei fatti) strumenti di indagine. Tracce, cioè, di Rosa e Olindo – e ciò confermerebbe la loro colpevolezza – o di soggetti sconosciuti alle indagini, come sostiene da sempre la difesa dei coniugi Romano condannati all’ergastolo.
Strage di Erba, trovati reperti che si credevano distrutti: come è possibile?
In quest’ultimo caso si ribalterebbe lo scenario cristallizzato da tre sentenze. Certo è che tra i tanti punti oscuri di questa drammatica vicenda uno è particolarmente incomprensibile: come è possibile che per tre volte siano spuntati scatoloni con reperti che si credevano distrutti? Potrebbe interessarti anche —> Strage di Erba scomparsa intercettazione Frigerio, avvocato Rosa e Olindo a UrbanPost: «Chiediamo il server»