«L’Europa è solida, è unita», così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel esulta subito dopo la fine del summit il più lungo della storia dell’Unione. Ci sono voluti quattro giorni e altrettante notti per raggiungere l’accordo al vertice sul Recovery Fund e il Bilancio Ue 2021-2027. L’annuncio è arrivato alle 5.30 di stamani, martedì 21 luglio 2020. «Abbiamo anche migliorato l’intervento a nostro favore, se consideriamo la proposta originaria della Commissione Ue e della presidente von der Leyen. Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre», ha sottolineato il premier Conte soddisfatto del risultato ottenuto.
Recovery Fund accordo raggiunto, Conte soddisfatto: i soldi però non arriveranno subito
«Tutelata la dignità del paese», ha ribadito con forza il presidente del Consiglio, conscio che l’intesa porta all’Italia una dote di 209 miliardi. Un piatto ancora più ricco (82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti) rispetto alla proposta della Commissione di maggio 2020, che aveva pensato per noi 173 miliardi (82 di aiuti e 91 di prestiti). «È un momento storico per l’Europa e per l’Italia. Siamo soddisfatti: abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo», ha dichiarato sempre Conte, che poi ha aggiunto: «Il Governo italiano è forte: la verità è che l’approvazione di questo piano rafforza l’azione dell’Esecutivo». Entusiasti anche il presidente francese Emmanuel Macron che ha parlato di “giornata storica per l’Ue”, che si è stretta come le dita di una mano dopo l’emergenza Covid-19. Un “buon segnale” pure per la cancelleria tedesca Angela Merkel. Per il commissario Paolo Gentiloni il Next Generation Eu “È la più importante decisione economica dall’introduzione dell’euro”.
Macron: «Una giornata storica per l’Ue». Angela Merkel: «Un buon segnale»
L’Italia ora si trova a dover fare i conti con un suo punto debole: deve saper spendere. Conte però si dice sicuro: «Abbiamo già lavorato al piano di Rilancio, elaborato progetti e condiviso con tutte le componenti della società. Rimane un ultimo confronto con le opposizioni, dopodiché avremo un quadro definito dei progetti. (…) La costruzione di una task force operativa, al di là di uno staff che ha già lavorato al piano di Rilancio, sarà una delle priorità che andremo a definire in questi giorni perché dovrà partire al più presto». Ma nel concreto cosa accadrà? Come funziona la ripartizione dei fondi? Secondo quanto riportato dalle fonti interne dal governo italiano citate da La Stampa, l’esecutivo pare essere certo di ottenere 81,4 miliardi di sovvenzioni. Non sarebbero state toccate le quote di “grants” né quelle dei fondi per le regioni più colpite dal Coronavirus. “Crescerebbe invece la quota dei prestiti che l’Italia sarà costretta a prendere: da 91 a 127 miliardi”.
Recovery Fund accordo alle 5,30 del mattino: tanti vincoli
“Una cifra questa”, come scrive ‘Il Giornale’ “che serviva a frenare le spinte dei falchi, specialmente di Mark Rutte, che ha sempre avuto come obiettivo quello di rendere i fondi per Roma non come sovvenzioni ma come “loans”. Questi soldi non arriveranno subito: l’Italia li avrà, forse, nella primavera del 2021 e li dovrà spendere entro il 2023 per le riforme proposte dal governo sulla base delle raccomandazioni della Commissione. Se queste riforme non convincono, i Paesi contrari potranno attivare il cosiddetto freno d’emergenza voluto fortemente da Rutte”. leggi anche l’articolo —> Vertice Ue, Conte a Rutte: «Se crolla tutto ne risponderai»