Sul mensile ‘Voi’, diretto da Lorella Claudia Ridenti, l’intervista di Vincenzo Crocitto al giornalista e conduttore Bruno Vespa, padrone di casa oramai da tanti anni di ‘Porta a Porta’, che è tornato in libreria con un nuovo lavoro editoriale dal titolo ‘Bellissime – Le donne dei sogni italiani dagli anni ’50 a oggi’. Un volume dedicato a diciotto signore e signorine del Belpaese che hanno lasciato il segno nell’immaginario collettivo non soltanto per la propria fisicità. Da Maria Allasio a Sophia Loren, da Valeria Marini a Laurea Antonelli: un viaggio curioso lungo mezzo secolo che racconta anche quanto rivoluzionario sia stato l’avvento dei social.
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Bruno Vespa: «Ricordo il turbamento che mi provocò Marisa Allasio. Avevo solo 13 anni»
«Le donne oggi si spogliano più di prima, ma questo non è detto che sia un bene. Nel senso che prima, per ragioni di costume, per scelta, le donne si spogliavano pochissimo. Penso insomma ai tempi di Sophia Loren e Gina Lollobrigida», ha raccontato Bruno Vespa, che ha poi svelato di essere stato innamorato da adolescente di Maria Allasio, nota al grande pubblico per film come ‘Poveri Belli’. «Ricordo sempre il turbamento che mi provocò a 13 anni Marisa Allasio. All’epoca il bikini era la cosa più osé che si potesse vedere. Era inimmaginabile vedere un seno in quegli anni. Poi c’è stata una sana rivoluzione femminile e delle scelte erotiche molto avanzate. Sino a oggi, in cui ci si espone sui social senza nessun problema. In questo senso il costume è cambiato. Ma la seduzione prescinde da questo! La calza di Laura Antonelli nel film ‘Malizia’ è molto più deduttiva di tanti nudi», ha dichiarato il 76enne, già direttore del Tg1. E ancora: «Il mio sogno erotico è stato appunto Maria Allasio. Perché era una donna dalla bellezza prorompente, con delle forme così procaci. Era difficile resistere. Ho invidiato molto Renato Salvatori che poteva baciarla».
«Le donne in Italia sono state sempre discriminate a causa di un diffuso maschilismo»
Parlando di chirurgia estetica e delle attrici e conduttrici, che hanno esagerato nel tentativo di restare belle per sempre, Bruno Vespa ha detto al settimanale ‘Voi’: «Le donne da questo sono un po’ tentate. Faccio un esempio e cito Diletta Leotta: scrivo di lei che è una splendida donna col contributo del buon Dio e del chirurgo. Lei è tanto giovane che non ha bisogno di queste cose per bloccare l’invecchiamento. Lo fa per migliorarsi!». E sulla fatica delle donne di affermarsi in certi ambienti il 76enne ha dichiarato: «C’è ancora un maschilismo abbastanza diffuso. Non appartengo a questa categoria. La squadra di lavoro di ‘Porta a Porta’ infatti è composta da donne per otto decime. Non è una cosa nuova per me. Quando trent’anni fa diventai, ancora prima che uscisse la legge sulle quote rosa, direttore del Tg1, misi la Gruber, la Busi e la Ferrario a condurre il telegiornale delle 13,30 perché erano brave. Tre donne su tre alla conduzione». Leggi anche l’articolo —> Bruno Vespa, malattia figlio Federico: «È un mostro che ti porti dentro»