Nuove inquietanti verità emergono sullo scandalo della Caserma Levante dei Carabinieri di Piacenza. Vergognosi sarebbero i crimini commessi dai militari coinvolti: spaccio, arresti illegali, estorsioni, torture. E ancora festini con droga ed escort, alcune delle quali trans, tenute sotto ricatto. Un vaso di Pandora oscuro, che scoperchiato a poco a poco sta rivelando cosa avveniva nella Caserma degli orrori ora sotto sequestro. Decisiva la testimonianza di Francesca (nome di fantasia), una escort con l’accento brasiliano, che avrebbe partecipato a quattro orge.
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Carabinieri Piacenza, trans rivela: «Sono tutti gay. Io sieropositiva, non volevano protezioni»
«Sapevo che prima o poi questa bomba esplodeva», ha dichiarato Francesca, che è una delle protagoniste della tempesta abbattutasi sulla Caserma Levante di Piacenza. Secondo quanto riportato da ‘Libero Quotidiano’ l’escort brasiliana sarebbe sieropositiva. Un dettaglio quest’ultimo che apre scenari ancora più inquietanti attorno all’Arma. «Io volevo farlo con il preservativo, i Carabinieri no», ha spiegato la sudamericana, che all’inizio era una semplice informatrice delle forze dell’ordine come ce ne sono tante. Poi però per lei è cominciato l’incubo: è finita sotto le grinfie dei militari piacentini. Usata, abusata e picchiata se non sottostava ai loro desideri. Botte per sapere dove erano i pusher. Minacciata in continuazione con frasi come «se non collabori sarai cacciata dall’Italia». Stando sempre a quanto riportato dal giornale diretto da Vittorio Feltri alcuni dei Carabinieri coinvolti nell’Inchiesta Odysseus erano malati di se*so. «Se*so animale», ha insistito la trans, che a ‘Radio Capital’ ha raccontato: «Quella caserma era un pu**anaio. Almeno 4 volte abbiamo fatto feste con se*so e droga. Erano dei maiali».
«Brindisi alla bellezza della caserma», serate sfrenate alla Stazione di Via Caccialupo
Le orge sarebbero avvenute nell’ufficio del maresciallo Marco Orlando. Si parla di «brindisi alla bellezza della caserma…». A confermare quella che era la situazione anche un marocchino interrogato nei giorni scorsi: l’uomo ha davanti al gip ha parlato dei festini con transessuali e prostitute che sarebbero state pagate dall’appuntato Giuseppe Montella, considerato il capo della banda, con droga in cambio di informazioni. Proprio grazie alle intercettazioni del telefonino di Montella i pm Matteo Centini e Antonio Colonna sono riusciti ad incastrare i militari e registrare i reati che venivano commessi nella stazione di via Caccialupo. Una serata, nello specifico, è stata intercettata. Una conversazione che allude ad un’orgia consumatasi nell’ufficio del comandante. «Mentre Manuela urlava come una dannata il cappello di Orlando, la giacca, ha buttato tutte le pratiche per terra, che bordello». A ‘Radio Capital’ Francesca, che si recava in caserma assieme a Nikita, Manuela e Sofia, ha detto anche: «Sono tutti gay». leggi anche l’articolo —> Carabinieri arrestati a Piacenza, trans confessa: «In caserma botte e festini pippando cocaina»