Su ‘Libero Quotidiano’ l’intervista ad Annalisa Chirico, giornalista de “Il Foglio” e presidente di “Fino a prova contraria”, che ha detto la sua sull’emergenza migranti in Sicilia. Una situazione fuori controllo: ai cronisti non è consentito entrare nell’hotspot al collasso. «In un Paese democratico non dovrebbero esistere prigioni segrete né centri di accoglienza inaccessibili ai giornalisti. Eppure il Viminale mi ha fatto sapere che la mia richiesta di accesso veniva respinta perché “non esistono precedenti”», ha spiegato la giornalista. «Mi è stato anche spiegato che, in caso di una mia visita, non sarebbero stati in grado di garantire il rispetto della normativa anti-Covid. Una risposta inquietante: posso solo immaginare in quali condizioni operino il personale medico-sanitario e le forze dell’ordine che presidiano la struttura», ha sottolineato la 34enne.
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Emergenza migranti, Annalisa Chirico: «Trattati peggio delle bestie, sono lager nascosti»
A Lampedusa ci sono 920 immigrati, nei giorni scorsi erano 1.200. «Gli hotspot come quello di Lampedusa sono i nuovi lager. Per questo vanno chiusi, subito. Come si possono tenere 1200 persone in un posto che potrebbe ospitarne al massimo 190? Gli esseri umani non possono essere trattati peggio delle bestie. Come dice Marco Minniti, la capacità di accoglienza di un Paese trova un limite nella sua capacità di integrazione. Quali prospettive offriamo a queste persone?», ha spiegato Annalisa Chirico a ‘Libero Quotidiano’. Poi ha aggiunto: «Gli sbarchi si sono moltiplicati in assenza della benché minima strategia. Conte, un anno fa, si autoglorificava sui giornali raccontandoci la “svolta storica” dell’accordo di Malta per il ricollocamento dei migranti in altri Paesi europei. Oggi abbiamo invece conferma che l’Italia è sola. E il premier pare essersi inabissato: qualcuno l’ha visto? Avete sue notizie?», ha detto la giornalista con amarezza. «È chiaro che c’è la volontà di tenere la questione sotto il tappeto. Mentre invochiamo la chiusura dei lager libici, ne coltiviamo uno sotto casa. I lager degli altri ci fanno schifo, i nostri li nascondiamo con cura».
«Ha ragione il governatore Musumeci: i diritti vanno praticati, non predicati»
Annalisa Chirico non molla, proverà a visitare l’hotspot sovraffollato di Lampedusa: «Io non demordo, voglio entrare e vedere con i miei occhi. La task force voluta dalla Regione Sicilia ha detto che quel centro va chiuso perché non è in grado di prevenire non solo il Covid ma neanche altre malattie. E ha ragione il governatore Musumeci: i diritti vanno praticati, non predicati». Ed è soddisfatto a metà, dopo il vertice con il premier Conte il presidente della Sicilia, che ai cronisti ha detto: «Entro due giorni arriveranno tre nuove navi quarantena a Lampedusa e i migranti vi saranno trasferiti. Noi non arretriamo di un solo millimetro abbiamo aperto una breccia in un muro che sembrava di cemento armato. A parole c’è la volontà del governo di risolvere il problema degli hotspot». Musumeci ha detto poi: «Il governo ha assicurato sostegno finanziario alla comunità di Lampedusa. Se non arrivano o saranno acqua fresca lo vedremo tra qualche giorno». Leggi anche l’articolo —> Navi quarantena, quanto costano allo Stato italiano e perché potrebbe risparmiarsele