Cesare Battisti ha annunciato che inizierà uno sciopero della fame. L’ex terrorista dei Proletari armati per il Comunismo ha spiegato, tramite una lettera, che lo farà per indurre lo Stato italiano a rivedere la sua condizione detentiva, la quale prevede ancora l’isolamento diurno nel carcere di Oristano. Condannato all’ergastolo con l’accusa di aver commesso quattro omicidi, per 37 anni Battisti è stato latitante in giro per il mondo, protetto prima in Francia e poi in Brasile. Secondo il suo legale, l’isolamento oggi è “del tutto illegittimo”.
>> Leggi anche: Inchiesta su De Luca, perché è venuta fuori proprio a ridosso delle elezioni regionali
Cesare Battisti, la lettera in cui annuncia lo sciopero della fame
“Avendo esaurito ogni altro mezzo per far valere i miei diritti, mi trovo costretto a ricorrere allo sciopero della fame totale e al rifiuto della terapia.” Inizia così la lettera dell’ex terrorista dei Pac. “La morsa del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) messa puntigliosamente in esecuzione dalla autorità del carcere di Oristano, ha resistito provocatoriamente a tutti i miei tentativi di far ripristinare la legalità e la dovuta concessione dei diritti previsti in legge, ma sempre ostinatamente negati. A nulla sono valse le mie rimostranze scritte o orali rivolte a questa Direzione, al Magistrato di Sorveglianza, all’opinione pubblica. A Cesare Battisti- scrive lo stesso Battisti- non è nemmeno consentito sorprendersi se nel suo caso alcune leggi sono sospese. E’ quanto mi è stato fatto capire, senza mezzi termini, da differenti autorità.
Pretendere un trattamento uguale a quello di qualsiasi altro detenuto è una contesa continua, estenuante e che coinvolge gli atti più ordinari del mio quotidiano. L’ora d’aria; l’isolamento forzato e ingiustificato; l’insufficiente attendimento medico. La ritensione arbitraria di testi letterari; le domandine sistematicamente ignorate. Oggetti di varia utilità e strumenti di lavoro negati, anche se previsti dall’ordinamento penitenziario, ecc”. E poi l’annuncio dello sciopero della fame e del rifiuto delle terapie per malattie di cui soffre. “Affinché sia disposto il mio trasferimento in una Casa di Reclusione dove mi siano facilitate le relazioni con i familiari e con le istanze esterne previste dall’ordinamento nonché i rapporti professionali atti al sostentamento e al reinserimento, chiedo inoltre che sia rivista la mia classificazione nel regime di Alta Sicurezza (AS2) per terroristi, in quanto non esistono più di fatto le condizioni di rischio che la giustificherebbero”.
Cesare Battisti sciopero della fame, il figlio di una delle vittime: “Nessuno si faccia impietosire da questa mossa”
“Spero che nessun politico e nessun giudice si faccia impietosire da questa mossa. Lo conosciamo ormai. Fa queste mosse per impietosire, negli anni è riuscito a ingannare Lula e tanti altri”. Ha commentato così all’Ansa Maurizio Campagna, fratello di Andrea Campagna, l’agente ucciso da Cesare Battisti il 19 aprile del 1979 a Milano. “Se qualche politico si farà ingannare, farò io lo sciopero della fame. Battisti ci ha preso in giro fin troppo, non va preso sul serio. Se viene tenuto in isolamento, un buon motivo ci sarà”, ha aggiunto.
Non è della stessa opinione il legale di Battisti, Davide Steccanella. L’avvocato ha sottolineato che da oltre 1 anno e mezzo l’ex terrorista è in isolamento diurno al carcere di Oristano. Isolamento “di fatto del tutto illegittimo” visto che “la pena dell’isolamento diurno a suo tempo inflitto era di sei mesi, per cui è stata scontata a giugno 2019”. “Sconcerta l’assenza assoluta di risposte all’istanza presentata dalla difesa a tutti gli organi competenti ancora il 18 maggio, in cui si denunciava la situazione di illegittimo isolamento, e vanamente reiterata il 12 giugno. Assenza di risposte che impedisce anche il minimale diritto di impugnare qualsivoglia provvedimento amministrativo”, ha aggiunto il legale.
Liberazione anticipata per Battisti
“Nel corso della carcerazione subita ha dato prova di partecipazione all’opera di rieducazione, facendo, inoltre, registrare una condotta regolare”, ha dichiarato il magistrato di Sorveglianza di Cagliari Maria Cristina Lampis. E per questo, a Battisti è stata concessa la liberazione anticipata. Il corretto comportamento dell’ex terrorista “evidenzia ancora di più la incomprensibile contraddizione del ministero che continua a classificare come pericoloso terrorista un soggetto che ha commesso l’ultimo fatto per cui è intervenuta condanna nel 1979. E in ben diverso contesto storico e sociale del nostro Paese”, ha ribadito l’avvocato Steccanella.
A Battisti, quindi, sono stati concessi i “45 giorni di riduzione della pena” previsti per ogni semestre scontato in caso di buona condotta. Nello specifico per il periodo da gennaio 2019 allo stesso mese del 2020. Ovviamente, non significa scarcerazione.
“Non ci commuove lo sciopero della fame dell’assassino Cesare Battisti, finito troppo tardivamente in carcere. – ha commentato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri– Era abituato ai ricevimenti sontuosi in Francia o in America Latina. Ora deve stare in carcere per scontare le sue gravissime colpe. Non vorrei che trovasse qualche magistrato di sorveglianza che sia generoso con lui come lo sono stati con il cosiddetto Johnny lo zingaro, la cui fuga è colpa di quei magistrati che, invece di sorvegliare, finiscono per aiutare il crimine. Se la magistratura è una palla al piede per l’Italia, la magistratura di sorveglianza è un’autentica tragedia. Prima o poi bisognerà occuparsene”, ha detto in conclusione il senatore. >>Tutte le notizie di UrbanPost