Vai al contenuto

Regioni a rischio chiusura per Covid quali sono? Le restrizioni in arrivo col nuovo Dpcm

04/11/2020 08:57 - Aggiornamento 04/11/2020 09:34

Regioni a rischio chiusura per Covid quali sono? L’uscita del nuovo Dpcm è imminente, siamo al rush finale. Rossa, arancione o verde. Sono questi i tre scenari possibili che nel decreto in arrivo individueranno le zone che andranno sottoposte a restrizioni diverse a seconda dell’andamento del contagio da Coronavirus. I numeri del report settimanale ministero Salute-Iss, quelli che inquadrano la situazione fino al 25 ottobre, inviterebbero a realizzare lockdown estesi in ben tre regioni: Piemonte, Lombardia e Calabria. Sono quelle che al momento presentano da noi la situazione peggiore. Sono 21 gli indicatori impiegati dagli esperti del Comitato tecnico scientifico e del ministero della Salute. Tra questi la capacità di diffusione del virus, l’aumento di importanti focolai e l’occupazione preoccupante delle terapie intensive.

leggi anche l’articolo —> Covid, il bollettino di oggi: 28.244 nuovi casi e 353 morti nelle ultime 24 ore

regioni rischio chiusura

Regioni a rischio chiusura per Covid quali sono? Le restrizioni in arrivo col nuovo Dpcm

L’ultimo monitoraggio, relativo alla settimana 19-25 ottobre, parlava di un Rt nazionale a quota 1,70. Un numero che nel nuovo report potrebbe avvicinarsi a 2, con un chiaro peggioramento di quella che potrebbe essere la risposta sanitaria al virus. Tuttavia il governo scansa l’ipotesi di un lockdown totale e la palla adesso passa alle Regioni, verrebbe da dire. Non ci sarà un’unica camera di regia: Conte, col supporto del CTS e del Ministero della Salute, ha insistito in queste ultime ore perché le misure siano diverse a seconda dello scenario. La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, in un intervento su Rai Radio1 a “Radio anch’io”, ha anticipato che il decreto arriverà “nelle prossime ore”, specificando che è «abbastanza complicato cercare di fare una misura sartoriale basata su zone, è uno sforzo grandissimo che stiamo facendo. Il tentativo è non paralizzare il paese, voglio che sia chiaro. Non sarà un lockdown rigido, ma simile al modello tedesco, light». Ancora una volta quindi l’Italia guarda alla Germania e decide di non optare per un confinamento totale come a marzo scorso. Leggi anche l’articolo —> Giuseppe Conte ha firmato il nuovo dpcm di Novembre: ecco le restrizioni

regioni a rischio chiusura

Rossa, arancione o verde: le misure a seconda degli scenari

Conte ha firmato il nuovo Dpcm, una notizia arrivata dopo mezzanotte. Dal 5 novembre al 3 dicembre l’Italia sarà divisa, come anticipavamo, in tre aree: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure). Le regioni più ad alto rischio, quelle dello scenario ‘rosso’, per intenderci dovrebbero essere Lombardia, Piemonte e Calabria. Qui si è protesi ad applicare un lockdown “light” con la chiusura di tutti gli esercizi commerciali (ad esclusione di quelli di prima necessità e delle industrie). Sarà consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e, fino alle 22, la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Resta infine la didattica in presenza per gli alunni delle materne, elementari e medie.

Nel secondo scenario di rischio, quello ‘giallo’, potrebbero rientrare Liguria, Puglia, Calabria, ma probabilmente anche Veneto e Campania. In questo caso ristoranti e bar resterebbero con le serrande abbassate tutto il giorno (non più alle 18). Aperti rimarrebbero, invece, parrucchieri e centri estetici. Dovrebbe essere vietato poi ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute. Le regioni a scenario ‘verde’ avranno da rispettare invece le misure annunciate da Conte nel discorso alla Camera di lunedì, come ad esempio il coprifuoco serale (secondo indiscrezioni esso andrebbe dalle 22 alle 5 del mattino) e dad al 100% alle superiori. Leggi anche l’articolo —> Nuovo Dpcm oggi coprifuoco dalle 22, lockdown nelle zone rosse: bozza con le restrizioni

 

Continua a leggere su UrbanPost