18/11/2020 15:59
L’immunologa dell’università di Padova Antonella Viola ha contestato, con un post su Facebook, il servizio creato o mandato in onda da Le Iene. Nel servizio, Le Iene sostengono sostanzialmente che il plasma iperimmune, ovvero il plasma di un paziente che ha contratto il Covid, può essere usato per curare i nuovi pazienti. La risposta dell’immunologa è molto severa: “Così si generano rabbia e panico”.
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Antonella Viola accusa Le Iene
Inizia così Antonella Viola: “C’è in giro un servizio pseudo-giornalistico che vorrebbe dimostrare come la terapia col plasma iperimmune sia la cura a portata di mano per il COVID-19. Il servizio mostra ospedali che la stanno usando e chiede ai medici se tra i pazienti che l’hanno ricevuta ci sono stati morti. Poi chiede ai pazienti guariti se la terapia ha funzionato e loro rispondono di sì, perché subito dopo si sono sentiti molto meglio. Ecco come distruggere il metodo scientifico in una manciata di minuti”.
Plasma iperimmune: la verità
Infatti, spiega la Viola, questo metodo in linea di principio potrebbe funzionare, ma anche no. Le prove scientifiche non lo confermano. La cura con il plasma consiste nel prelevare il sangue di un paziente contagiato. Separare il plasma dal resto del sangue e iniettare la componente liquida nel sangue di un altro paziente affetto da Covid. Gli anticorpi prodotti nel plasma potrebbero quindi fornire al secondo paziente un’arma in più.
Tuttavia, spiega l’immunologa, “ci sono moltissime variabili in gioco. Per nominare le più importanti: la concentrazione di anticorpi neutralizzanti nel plasma donato, la concentrazione di anticorpi nel sangue del paziente, lo stato infiammatorio/immunitario del paziente, la tempistica e il dosaggio di somministrazione, lo stadio della malattia. Per questi motivi, è molto difficile capire se la terapia funziona, perché in assenza di protocolli standardizzati […] la variabilità è troppo alta“. “L’unico modo per valutarne l’efficacia e la sicurezza – continua Antonella Viola – è attraverso i soliti studi clinici controllati randomizzati”. ” L’analisi dettagliata di tutti gli studi effettuati finora da parte della Cochrane (un’organizzazione internazionale che ha lo scopo di valutare gli interventi sanitari) conclude che i dati non sono sufficienti per suggerire la terapia con il plasma come efficace nella cura dei pazienti COVID-19″.
Le Iene, “pseudo-giornalisti”
L’attacco a Le Iene, che Antonella Viola etichetta come “pseudo-giornalisti“, è severo soprattutto perché non è la prima volta che il programma propone servizi che minano il metodo scientifico: “Sono gli stessi che anni fa proposero analoghi servizi a dimostrazione (secondo i loro canoni) che Stamina, la terapia-truffa di Vannoni, funzionava. In modo analogo, nel servizio sul plasma, il bersaglio è Roberto Burioni, ma a rappresentare tutta quella classe di “esperti” che prima di dire che un farmaco o una terapia funziona chiedono le prove“.
Ma soprattutto, Viola accusa Le Iene per le conseguenze che questo tipo di servizio ha poi sulla popolazione e sul sistema sanitario: “Un servizio come quello trasmesso da Le Iene è molto pericoloso: prima di tutto mina le basi della ricerca scientifica basata sulle prove; poi, genera aspettative e dubbi nella popolazione, che […] vuole essere curata col plasma iperimmune e non capisce quindi perché molti ospedali non lo utilizzino. E da qui rabbia o panico“.
Plasma iperimmune, “Non cadete in queste trappole”
L’immunologa conclude con un appello a non cadere in simili trappole, costruite esclusivamente per fare polemica e ascolti. I medici, immunologi e virologi sarebbero molto contenti di constatare che la terapia del plasma iperimmune è efficace. Tuttavia, “dobbiamo basarci sui fatti e non creare false aspettative: non ci sono evidenze che questa terapia funzioni. Servono studi controllati e randomizzati per arrivare presto ad una conclusione definitiva“. “Se oggi abbiamo farmaci che ci curano, vaccini che ci proteggono e terapie innovative contro malattie che reputavamo incurabili è solo grazie all’applicazione della scienza e del suo metodo, senza scorciatoie. Chi cerca scorciatoie, chi non rispetta i tempi e i metodi della ricerca scientifica, danneggia la salute pubblica, ci mette tutti in pericolo“, conclude precisa e severa Antonella Viola. >> Tutte le news di UrbanPost