Sollecitato dal giornalista Giancarlo Dotto, l‘immunologo clinico Francesco Le Foche ha pubblicato un libro sul virus: “Sì, andrà tutto bene: Ecco perché il Covid-19 sarà sconfitto” (Ed. Piemme Mondadori). La voce di Le Foche, che può suonare in parte come una provocazione in questo scenario, spiega quali sono i metodi attraverso cui il Covid-19 sarà sconfitto. “Vinceremo la guerra“, scrive Le Foche. “La pandemia finirà e i passaggi chiave per arrivare alla meta sono tre: il contenimento dei contagi, gli anticorpi monoclonali, il vaccino. Il primo è un auspicio, il secondo e il terzo sono certezze. Gli anticorpi monoclonali e il vaccino saranno le due terapie decisive per la risoluzione dell’emergenza pandemica”.
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Le Foche libro: “Sì, andrà tutto bene: Ecco perché il Covid-19 sarà sconfitto”
Pubblicato in forma di ebook a fine novembre, il libro di Le Foche fornisce una linea chiara sulla strategia che l’immunologo ritiene necessaria e sufficiente a superare questa pandemia, o meglio “sindemia”. “Per arrivare al lieto fine, che purtroppo così lieto non è, c’è un percorso preciso che sintetizzo in cinque punti: Uno: la barra del timone ben salda da parte dei politici e dei sanitari. Due: assistenza immediata al paziente con cure domiciliari. Tre: tracciamento dei contagi intra-familiari con tamponi domiciliari. Quattro: strutture che accolgano il paziente dimesso ma ancora contagioso e strutture che accolgano i soggetti contagiati che non hanno la possibilità di stare nella propria abitazione per carenza di spazio. Cinque: buona gestione dell’ospedalizzazione con controllo della corsia ordinaria ma anche delle terapie intensive e sub intensive e potenziamento delle terapie con la diffusione degli anticorpi monoclonali quale “ponte” in attesa del vaccino”.
Anticorpi monoclonali e vaccino: le armi per sconfiggere il virus
L’immunologo Le Foche ripone quindi gran parte della sua fiducia negli anticorpi monoclonali, che egli prevede disponibili già all’inizio de 2021, e nel vaccino, ovviamente. A proposito del vaccino, Le Foche scrive: “Se all’inizio dovesse risultare solo parzialmente efficace per diffusione della somministrazione e nell’effetto, sarebbe comunque già estremamente utile come depotenziamento del contagi”. In altri termini, “Vaccinando il 90 per cento della popolazione, il restante 10 per cento non corre il rischio di ammalarsi”.
La visione di Le Foche è crudamente realista: “Sconfiggere il virus non significa eliminarlo dalla nostra vita ma, appunto, depotenziarlo, renderlo il più inoffensivo possibile. Come accade già, tra gli altri, con i virus influenzali con cui abbiamo a che fare ogni inverno. L’alto grado di diffusibilità del Sars-Cov-2 ci obbligherà a stare in sua compagnia per almeno i prossimi tre anni. Si tratta di spuntargli le armi”. >> Tutte le news