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Sanità in Campania, il sindacato Nursing Up: “Il Cardarelli di Napoli come un Far West”

07/12/2020 16:59

Sanità in Campania, il sindacato Nursing Up denuncia la grave situazione della sicurezza negli ospedali, ricordando la violenta aggressione a un’infermiera di 55 anni avvenuta il 5 dicembre scorso al “Cardarelli” di Napoli. “Le hanno strappato i capelli, hanno tentato addirittura di cavarle gli occhi. L’hanno presa a calci e a pugni facendola inginocchiare quasi come si stesse consumando una esecuzione in piena regola. In quattro si sono accaniti contro una donna, contro una infermiera di 55 anni, contro una collega, una di noi!”, denuncia Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, sindacato infermieri italiani.

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“Quanto accaduto rappresenta uno dei peggiori episodi di violenza ai danni dei sanitari in Italia”

“Quanto è accaduto, come se fosse un far west, nel Cardarelli di Napoli, rappresenta uno dei peggiori episodi di violenza che si sono consumati negli ultimi anni a danno del personale sanitario. Come sindacato –  incalza De Palma – siamo indignati e non solo chiediamo l’apertura di una indagine interna in una struttura sempre più organizzativamente sull’orlo del baratro, ma pretendiamo la presenza dell’esercito all’ingresso del pronto soccorso, di questo e anche di altri ospedali italiani dove le situazioni sono così esasperate”.

Così Antonio De Palma commenta quanto accaduto il 5 dicembre scorso in quella che oggi è forse tra le strutture con il maggiore numero di infermieri contagiati in Italia. Il “Cardarelli” di Napoli, quasi duecento infermieri positivi solo dall’inizio della seconda ondata della pandemia. Il nosocomio presenta, al pari di pochissimi altri ospedali, “carenze croniche strutturali e penuria di personale”, scrive il sindacato. E in piena emergenza infettiva, con quasi mille decessi al giorno nel nostro Paese, il presidio napoletano secondo Nursing Up “si trasforma in una bomba a orologeria”.

Sanità in Campania: “Al Cardarelli il pronto soccorso è allo stremo, infermieri lavorano in condizioni disumane”

“Ancora una volta, lo urliamo con tutto il fiato che abbiamo in gola, la legge che ha soltanto puntato a inasprire le pene contro chi commette violenze ai danni degli operatori sanitari si è rivelata del tutto inutile. Non è non sarà mai un deterrente per arginare sul nascere episodi così scabrosi. Il “Cardarelli” copre un territorio vastissimo di potenziali pazienti, il pronto soccorso è allo stremo, gli infermieri lavorano in condizioni disumane più che mai in questo momento delicatissimo”, denuncia De Palma.

“Occorrono strategie mirate, che possano arginare sul nascere i fenomeni violenti –  aggiunge il presidente di Nursing Up – ci vogliono strutture e persone a ciò dedicate, in ogni azienda sanitaria. Una volta c’erano i posti di polizia nelle vicinanze di ogni pronto soccorso, fungevano anche da deterrente e da presidio di sicurezza, tant’è che non si sentiva parlare di certi fenomeni di violenza come quelli che oggi denunciamo”.

“Loredana, ci dicono si chiami questa donna, è solo però una delle tante vittime dell’inefficienza di una legge da poco varata. Molti, tra noi professionisti, si chiedono il perché del silenzio di un ente (la FNOPI, ndr) che, seppur sussidiario dello Stato, rappresenta l’immagine degli infermieri e che come tale dovrebbe intervenire con tutta la forza che il suo ruolo istituzionale gli consente”. >> Le notizie di attualità