Se ne parla ormai da giorni, il nuovo Dpcm con le disposizioni per il Natale dovrebbe avere le ore contate: l’ipotesi che l’Italia finisca in zona rossa è tutt’altro che lontana. Questa mattina, mercoledì 16 dicembre 2020, i ministri Boccia e Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato le Regioni per chiudere il piano vaccini anti Covid e ragionare sulle restrizioni da adottare. E mentre si attende il confronto tra il premier Conte e i capi delegazione, da più parti si chiedono decisioni tempestive che, però, difficilmente arriveranno sotto forma di comunicazioni ufficiali prima di domattina.
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Dpcm Natale, Italia verso zona rossa: ecco quando può scattare il lockdown
La linea di governo sembra muoversi verso il lockdown totale: l’incontro con le regioni ha prospettato la volontà di porre l’Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio, per la sicurezza del Paese. Il ministro Speranza, così come riferito da Quotidiano.net, pare aver sottolineato i risultati significativi delle regioni in zona rossa a dispetto di una maggiore sofferenza di quelle rimaste in zona gialla. Diversi i governatori d’accordo ad adottare misure più restrittive: tra essi Lazio, Molise, Friuli Venezia Giulia e Marche. Anche Zaia, presidente veneto, si è mostrato particolarmente favorevole alla chiusura totale. Meno propense Toscana e Liguria: “Il governo – ha affermato Toti – non può imporci la zona rossa”. Chiede addirittura di anticipare il lockdown a sabato 19 dicembre, invece, la Provincia autonoma di Trento.
Misure più restrittive e maggiori controlli: l’invito del Cts
Divisioni sul da farsi anche all’interno del Comitato tecnico scientifico: “Se non si raffredda la curva rischiamo di ritrovarci a gennaio con una situazione incontrollabile”, dicono gli esperti più rigorosi. “Gli italiani non ce la fanno più, non possiamo impedire di uscire”, tuonano dall’altro canto i meno estremisti. L’invito del Cts è dunque quello di evitare assembramenti con misure più restrittive, aumentando i controlli. Sul piano del dibattito il tema più caldo resta quello degli spostamenti: mentre nei giorni scorsi si è parlato di un possibile allentamento tra piccoli comuni limitrofi, nelle ultime ore si fa sempre più strada l’ipotesi di un’Italia in zona rossa con divieto di muoversi da casa se non per le famose “comprovate esigenze” o “situazioni di necessità”. >> Covid, Rezza: «Troppi morti, senza restrizioni costretti al lockdown», doccia fredda per le scuole