Ad una settimana dalla vigilia il Dpcm Natale 2020 è ancora sul piano di lavoro, due le ipotesi al vaglio: Italia zona rossa nei festivi e prefestivi o un’unica zona arancione dal 24 dicembre al 6 gennaio. È lo stesso premier Conte a sottolineare l’importanza di una nuova stretta nel corso del talk politico Accordi e Disaccordi. Ad angosciare maggiormente è il rapporto malati-decessi: “Questo mi preoccupa sempre fortemente, – ha affermato il presidente – ho consultato medici ed esperti. Non c’è una sola risposta, ma avendo tanti anziani sono più a rischio. I fattori sono tanti ed è difficile individuare la ragione”.
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Dpcm Natale 2020, Conte: “Non c’è certezza della terza ondata, ma c’è probabilità”
“Purtroppo – ha sottolineato Conte nel corso del talk di attualità in onda su Nove – questo virus non è facile controllarlo. Non c’è certezza della terza ondata, ma c’è probabilità. E allora in caso di pericolo bisogna agire con la massima precauzione”. Precauzione che si traduce in misure più drastiche. Ancora tutte da confermare: si va da tutta Italia zona rossa nei festivi e prefestivi ad un’unica zona arancione dal 24 dicembre al 6 gennaio. Con una costante: controlli più serrati in stazioni, aeroporti, grandi arterie autostradali e vie dello shopping per scongiurare gli assembramenti già ‘sperimentati’ nel week end scorso.
Se da una parte la linea più rigida vuole otto giorni di chiusura totale (dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio) con il divieto assoluto di spostamenti se non per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità; dall’altra si profila una soluzione meno drastica ma comunque dura: l’istituzione di una zona arancione per tutta Italia dalla vigilia di Natale alla Befana o, in alternativa, nei giorni prefestivi. In questo caso le misure consentirebbero di bloccare gli spostamenti all’esterno dei comuni e di chiudere bar e ristoranti ma rimarrebbero aperti i negozi.
Controlli rigidi su tutto il territorio
Nessun dubbio, invece, per quel che riguarda i controlli: saranno concentrati soprattutto nel fine settimana del 19-20 dicembre e nelle giornate in cui verranno disposte le restrizioni più dure. L’obiettivo – riferiscono dal Viminale – non è tanto quello di “bloccare” le persone ma fare in modo che non si creino assembramenti, né nelle stazioni né tantomeno nelle strade e nelle piazze. >> Covid, il bollettino di oggi 16 dicembre: 17.572 nuovi casi e i decessi scendono a 680