È una morte avvolta ancora nel mistero quella di Marco Pantani. E che tale sembra rimanere alla luce di quanto rivelato dal suo storico massaggiatore Roberto Pregnolato. In un’intervista al Corriere dell’Umbria – ripresa da Fanpage.it – il massaggiatore del Pirata si è lasciato andare a dichiarazioni forti, come mai aveva fatto forse prima d’ora. Trovato morto il 14 febbraio del 2004 in una stanza del residence “Le Rose” di Rimini, Marco avrebbe compiuto 51 anni il prossimo 13 gennaio.
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Marco Pantani morte, il massaggiatore: «Quando devo parlare di lui, non sono sempre sereno»
«Il mio nome – ha dichiarato Pregnolato che di Marco fu lo storico massaggiatore – sarà sempre legato alla figura di Pantani. Anche quando parlo con colleghi, giornalisti e addetti ai lavori il discorso, alla fine, scivola sempre lì. E io, che pure conservo ancora un affetto immenso per Marco, quando devo parlare di lui, non sono sempre sereno». Un’inquietudine condivisa anche dalla mamma del campione, che da anni lotta per far luce sulla vicenda e riaprire il caso. Su cui Pregnolato confessa di avere delle proprie opinioni: «È vero – ha ammesso – che con Marco, soprattutto in certi anni, abbiamo vissuto in maniera quasi simbiotica, ma se mi chiede ‘chi l’ha ucciso?’ io una risposta non ce l’ho».
«Sono convinto – afferma – che a Madonna di Campiglio sia stato vittima di un colossale raggiro ma, anche se ho le mie idee, non sarei mai in grado di indicare esecutori e mandanti. Per fare delle accuse ci vogliono le prove e io le prove non le ho. Molte cose, sia belle che brutte, me le porterò nella tomba. Non per codardia, ma solo per rispettare quel vincolo di amicizia che mi legava a Marco e che neppure la morte può cancellare».
«Quando è successo sono rimasto venti giorni quasi senza spiccicare parola»
«Ho vissuto, – ha proseguito il massaggiatore tornando sulla morte di Pantani – anche da vicino, molti suoi momenti bui, ma l’ho visto anche reagire spesso alla grande. Un po’ come faceva in bicicletta dove potevi anche staccarlo, ma ti dovevi sempre aspettare che ritornasse a ruota. Tutti sapevamo che lottava contro un male oscuro, ma non avrei mai immaginato che Marco potesse andarsene prima di me. Quando è successo sono rimasto venti giorni quasi senza spiccicare parola». >> Marco Pantani oggi avrebbe 50 anni: il silenzio sulla sua morte, l’inerzia della Magistratura