E’ arrivato il giorno che potrebbe determinare la fine del Conte bis. Le ministre di Italia Viva Teresa Bellanova e Elena Bonetti, così come il sottosegretario Ivan Scalfarotto, pare siano pronti a consegnare le loro dimissioni. E questo significherebbe solamente una cosa: crisi di governo. L’esito è atteso per questa sera, quando il Consiglio dei ministri si riunirà per dare il via libera al Recovery Plan. Questo sempre che Conte non decida di far slittare la riunione, visto che ieri sera il nuovo documento sull’utilizzo dei Recovery Fund non era stato ancora consegnato ai partiti di maggioranza.
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Crisi di governo, Bonetti e Bellanova pronte a dimettersi
E’ ormai un mese che si parla di queste dimissioni, e forse ora potrebbe essere arrivato davvero il momento. Oggi potrebbe essere il giorno in cui si definirà se quella di Italia Viva, finora, è stata una strategia per acquisire più poteri oppure se l’intenzione è davvero quella di far entrare il governo in crisi. Di sicuro, all’interno della maggioranza i problemi sono molteplici. “Questa discussione è surreale, non abbiamo ancora la bozza del Recovery“, ha confessato una fonte di Iv a Fanpage.it. Il ritardo accumulato dall’esecutivo, e in particolare dal ministero dell’Economia, è reale. E proprio per questo potrebbe succedere che, nemmeno oggi, alla fine, si riunisca il Consiglio dei ministri. L’ennesimo rinvio, tuttavia, non farebbe altro che buttare benzina sul fuoco.
Cosa succede se le due ministre si dimettono
Nel caso in cui le due ministre di Italia Viva Bellanova e Bonetti dovessero dimettersi, quindi, questo si tradurrebbe in crisi di governo. A quel punto Conte si troverebbe di fronte a un bivio. Dovrebbe scegliere, infatti, tra due opzioni. Da una parte c’è la possibilità di tentare di resistere al comando dell’esecutivo, nella speranza di riuscire a portare avanti una crisi “pilotata” grazie alla definizione di un nuovo programma e di un rimpasto. Dall’altra, invece, potrebbe lasciare la palla in mano al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il che significherebbe chiedere nuovamente la fiducia con al suo fianco una nuova squadra di ministri. E, di fatto, dando vita al governo Conte III.
Di sicuro, in piena emergenza sanitaria, questa non sarebbe la strada più semplice. Ci sarebbe poi una terza via, che vedrebbe Conte sfidare in modo diretto Renzi in parlamento, sfidando a sfiduciarlo in aula. Esattamente quello che sembrava volesse fare dopo la conferenza stampa di capodanno. Forse la più plausibile. >> Tutte le notizie di UrbanPost