L’Asl 5 di La Spezia: «L’omosessualità è comportamento a rischio Covid». Rilascia un documento in cui vengono elencate le “categorie a rischio” in vista della imminente vaccinazione. Tra i detenuti, le donne in dolce attesa e gli ultra sessantenni secondo la tabella del Ministero della Salute ci sarebbero anche gli omosessuali. Regione Liguria: «L’errore rimane inaccettabile».
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L’Asl 5 di La Spezia: «L’omosessualità è comportamento a rischio Covid»
Stamattina, 11 febbraio 2021, sul sito dell’Asl 5 di La Spezia è apparso un documento con allegata una tabella. Quest’ultima fa parte dell’Anagrafe vaccini, dell’ottobre 2020, delle categorie più soggette al virus. L’Azienda sanitaria ligure lo aveva scaricato dal sito governativo. Infatti questo vergognoso fascicolo è stato proposto proprio oggi ai cittadini Spezzini. Ma l’Asl si difende comunicando che lo stesso foglio si trova sul sito del Ministero della Salute. Più precisamente, in un pdf intitolato “Specifiche funzionali”, scaricabile nell’area dell’Anagrafe nazionale dei vaccini.Nello specifico il documento in questione è composto da 95 pagine e riporta la data di revisione in ottobre del 2020. Nell’allegato 3 vengono esposte le “categorie a rischio” di contrarre il virus.
La voce numero 10 indica: «Soggetto con comportamenti a rischio (tossicodipendente, soggetto dedito alla prostituzione, omosessuale)». Ma la tabella riportata dall’Asl 5 di La Spezia è la stessa del Ministero della Salute.
«Omosessualità rischio Covid, quel foglio non l’abbiamo fatto noi»
Il direttore generale dell’azienda sanitaria spezzina, Paolo Cavagnaro, si è scusato affermando: «Un chiaro errore, lo riconosciamo, per cui possiamo solo scusarci ma stiamo anche tentando di spiegarci». Ferruccio Sansa, il consigliere regionale, è stato il primo a segnare l’accaduto. Decide di farlo sui social dichiarando: «Chiediamo alla Regione, ad Alisa e all’Asl 5 come sia stato possibile inserire – senza la benché minima evidenza scientifica – l’essere omosessuali nelle categorie di comportamenti a rischio. Ci augureremmo che fosse un fake per questo abbiamo cercato di chiedere informazioni all’Asl 5 : dopo 13 telefonate senza risposta, compresi l’ufficio relazioni con il pubblico e il servizio covid-19. Finalmente l’ufficio igiene pubblica e vaccinazioni ci ha risposto: “Sì, conosciamo quel foglio, ma non l’abbiamo fatto noi». Inevitabile è stata dunque una bufera, scatenatasi da stamattina.
Una polemica che a questo punto passa in mano al Governo. Dovrà quindi spiegare come sia possibile che un documento così vergognoso sia potuto finire online e sopratutto con data di revisione riconducibile a Ottobre 2020.
Regione Liguria: «L’errore rimane inaccettabile»
Gli ultimi aggiornamenti rivelano che l’imperdonabile errore sia stato provocato da una scorretta copiatura delle linee guida ministeriali. Infatti la Regione Liguria, dopo una prima indagine interna alla Asl 5 specifica: «L’errore, che rimane inaccettabile, deriva quindi da un copia-incolla
delle linee guida ministeriali. Regione Liguria si farà parte attiva perché la dicitura, ritenuta fortemente discriminatoria, venga eliminata anche da ogni documentazione nazionale». >> tutte le news di Urbanpost