Covid Lazio, da lunedì 1 marzo 2021 al via le vaccinazioni dai medici di base. Si comincerà dai nati nell’anno 1956 (i 65enne) con il vaccino AstraZeneca. Per ora le dosi disponibili per i 4mila medici di base sono 80mila. Troppo poco, secondo alcuni dottori, che per questa ragione, come riporta “HuffPost”, vorrebbero sottrarsi e non aderire. Una decisione quest’ultima, che potrebbe costar loro il posto. «Abbiamo pronti i fucili, ma sono caricati a salve. Dobbiamo inserire proiettili veri. Il problema è fornire dosi sufficienti. La volontà c’è, conosciamo la necessità. Ma le dosi non sono sufficienti», ha detto ad Huffpost Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma.
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Covid Lazio medici di base rifiutano di vaccinare, D’Amato: «Revocheremo la licenza»
«I medici hanno avuto già un’esperienza negativa con i vaccini anti-infuenzali questo autunno. Le richieste erano tante, le dosi insufficienti. Il problema è di natura organizzativa, quando tutto sarà davvero pronto, ci sarà la massima partecipazione da parte di tutti», ha dichiarato sempre il dottor Magi, che teme una rivolta tra i pazienti. Su “Il Messaggero” lo sfogo dell’ assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato: «Per i medici di base la campagna di vaccinazione anti-Covid non è su adesione, è una funzione obbligatoria: chi si rifiuta rischia il posto. Vaccinare contro il Covid non è un optional, è una funzione obbligatoria, come ha chiarito l’accordo nazionale, dopo quello regionale. Per chi si dichiara ‘stanco’ verrà aperto un provvedimento disciplinare».
Un eventuale scenario che non ha spaventato affatto i medici di base: su una platea di 4mila medici di famiglia ci sono state solo 1300 adesioni. I problemi ci sono ed è evidente, ma non devono diventare un alibi per non agire e tirarsi indietro: «Ho ricevuto una telefonata da un responsabile dell’Asl che mi annunciava la consegna di un flaconcino di vaccino AstraZeneca con undici dosi. Io ho 100 pazienti nella fascia interessata», le parole del dottor Ricci a Mattino Cinque, che si chiede quindi con quale criterio debba scegliere i pazienti. Un fatto solo è certo: «Così non si può andare avanti, così si va troppo piano».
«I medici di base devono fare la loro parte»
Intanto per accelerare con il piano vaccinale nel Lazio, dove i contagi crescono a dismisura, il presidente Nicola Zingaretti ha annunciato che presto si apriranno ‘hub’ anche nei centri commerciali. Proprio come accaduto con la Nuvola dell’Eur a Roma, oltre 3.700 metri quadrati a disposizione per la somministrazione del vaccino contro il Covid 19, che interesserà almeno nelle battute iniziali il personale scolastico e universitario.
Secondo le stime l’hub della Nuvola, a regime, sarà in grado di somministrare a regime fino a 3.500 dosi di vaccino giornaliere. Ma il problema di fondo resta: ci sono le dosi a disposizione per tutti? «Ci preoccupano le dichiarazioni di Astrazeneca di una ulteriore riduzione a livello nazionale in un momento per noi delicatissimo perché stiamo per partire con le vaccinazioni dai medici di medicina generale e già siamo al minimo sindacale», ha detto l’Assessore Amato. Quest’ultimo al contempo si è detto fiducioso sull’aumento delle adesioni dei medici di base: «Aderiranno quasi tutti, per l’antinfluenzale erano 3.800 medici su 4.200. Non si cerchino scuse, non si dica che non c’è una procedura. Il nostro accordo è di 10 giorni fa, firmato da tutte le sigle. Tutte. I medici di base devono fare la loro parte. Capisco che, non per colpa nostra, partiranno con quantitativi molto bassi, ma bisogna cominciare. Devono accettare le prenotazioni e non solo: chiamare i 65enni, fare le liste». Leggi anche l’articolo —> Arcuri: «Da lunedì 100mila vaccinazioni al giorno», ma i casi tornano a salire