Come realizzare lo sprint nella campagna di vaccinazioni Covid? Un ruolo centrale lo possono avere gli infermieri: perché devono essere sottoutilizzati quando sono le persone più indicate per svolgere questa attività? Questioni burocratiche, fanno notare i sindacati. Questioni che possono essere superate, osserviamo noi. E in questo senso le parole del ministro della Salute Roberto Speranza questa mattina in Parlamento lasciano intravedere una svolta. (segue dopo la foto)
Infermieri e vaccinazioni Covid: cosa ha detto Speranza
“La campagna di vaccinazione va avanti e avrà accelerazione con l’arrivo di 50mln di dosi nel secondo trimestre. Nelle prossime ore stiamo lavorando a due interventi normativi: uno per favorire l’impegno di farmacie e di infermieri nella campagna di vaccinazioni per favorirne così l’accelerazione”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza nel suo intervento alle Commissione riunite Affari sociali di Camera e Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero e sulla situazione della pandemia di Covid-19.
E’ chiaro il riferimento agli infermieri ed è altrettanto chiaro che sembra venire incontro alle proposte cui abbiamo accennato. L’auspicio è che, considerata l’urgenza di far accelerare la campagna di vaccinazioni anti-Covid, l’intervento normativo sia immediato. Il nuovo piano vaccinazioni Covid predisposto dal nuovo commissario all’emergenza, il generale Figliuolo, ha tra i suoi fondamenti la “piena sinergia” di tutti gli attori coinvolti nella sua realizzazione.
Il sindacato Nursind: “Non si può continuare a cercare i vaccinatori fuori dal contesto ospedaliero e delle Asl”
Da giorni, come dicevamo, i sindacati degli infermieri premono perché si colga l’opportunità che è sotto gli occhi di tutte le autorità sanitarie. “Si continua a parlare delle dosi ma non di chi le somministra. Non si può continuare a cercare i vaccinatori fuori dal contesto ospedaliero e delle asl, quando ci sono gli infermieri a disposizione. Con l’impiego degli infermieri si riuscirebbero a fare circa 150mila vaccini in più”. Sono parole di Stefano Barone, segretario provinciale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind di Roma.
“Non riusciamo a capire perché ancora si tergiversa nel cercare di trovare soluzioni alternative come farmacisti, odontoiatri, con tutte le problematiche logistiche relative. In un’ora si fanno 6 vaccini e solo dando la possibilità ai presenti infermieri che adesso sono nel sistema regionale dello svincolo dell’esclusività in qualsiasi Asl si riuscirebbe” a fare lo “sprint” che il premier Draghi ha annunciato al momento del suo insediamento. (segue dopo la foto)
Vaccinazioni Covid e infermieri, il sindacato Nursing Up: “Liberarli dal divieto della libera professione”
Sulla stessa linea anche il sindacato Nursing Up, che tiene in considerazione quanto detto stamattina dal ministro della Salute. Il ministro “sembra finalmente aver deciso di tenere conto delle richieste di coinvolgimento degli infermieri nella campagna vaccinale”, ha detto Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, Sindacato Infermieri Italiani. Si tratta di una “questione oggetto di ripetute richieste dei giorni scorsi da parte del Nursing Up ed elemento fondamentale dello specifico piano già inoltrato all’attenzione del Commissario Covid”.
“Questo per ricordargli che è il momento propizio per dare seguito anche alla disponibilità manifestata alla delegazione del nostro sindacato in occasione di colloqui a margine delle manifestazioni degli infermieri in Italia. E quindi di liberare – prosegue De Palma – con una norma ad hoc, la categoria infermieristica dal regime di incompatibilità che non gli consente l’esercizio della libera professione. E’ il momento di adottare questa nuova importante decisione che rappresenterebbe una svolta nel futuro dell’infermieristica e nella qualità dell’assistenza in favore dei cittadini italiani”. >> Le notizie sulla salute