Covid nelle carceri, situazione esplosiva nell’istituto penitenziario di Catanzaro. La denuncia arriva dal sindacato di Polizia penitenziaria, S.PP. Da quanto appreso dagli ultimi dati forniti dall’Amministrazione è salito a quota settanta il numero dei detenuti contagiati. Per due di loro si è dovuti ricorre al ricovero ospedaliero. I poliziotti penitenziari positivi sono diciassette. (prosegue dopo la foto)
Covid nelle carceri, Di Giacomo (S.PP.): “Velocizzare le vaccinazioni, si usi il monodose Johnson & Johnson”
La situazione del carcere di Siano è purtroppo simile a quella di altri sul territorio nazionale. Da qualche giorno si è attivato un focolaio nel carcere di Parma, in particolare nella sezione di massima sicurezza. Il numero dei detenuti ristretti al regime differenziato 41 bis positivi è passato da 11 a 18, di cui uno risulta essere ricoverato nel padiglione Covid presso l’Ospedale maggiore.
A dare notizia della grave situazione di Catanzaro è Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP. “La parola d’ordine è ‘vaccinare’!”, dice Di Giacomo. “La campagna vaccinale va assolutamente velocizzata nelle carceri di tutto il territorio nazionale cosicché, al pari di quanto accaduto nelle RSA, possa essere ridotto e arginato il pericolo di ulteriori focolai”.
“Siamo ad aprile – aggiunge il segretario del sindacato di Polizia penitenziaria – ma soffermandoci sulla popolazione ristretta sono stati vaccinati solamente 5886 detenuti su 54.000, mentre il totale dei Poliziotti Penitenziari avviati alla vaccinazione è di 14916. Al fine di minimizzare i tempi e provare a recuperare il notevole ritardo, sarebbe opportuno somministrare Johnson & Johnson di cui per l’immunità è prevista una sola somministrazione rispetto ad AstraZeneca che prevede due iniezioni.”
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Covid nel carcere di Catanzaro, situazione esplosiva: “Valutare sfollamento per contenere i contagi”
“Soffermandoci sulla Casa Circondariale di Catanzaro è necessario monitorare costantemente l’andamento dei contagi mediante esecuzione di tamponi molecolari, ripetuti a distanza di tempo, sia per il personale che per la popolazione ristretta. Occorre poi dotare il Personale di ogni DPI, afferma Di Giacomo. “Vista l’esplosività del focolaio potrebbero iniziare a mancare i posti in isolamento sanitario. Dunque pare opportuno, così come è avvenuto ed avviene in altri istituti penitenziari, valutare la possibilità di uno sfollamento al fine di contenere i contagi”, dice il segretario S.PP.
Questo per “salvaguardare sia coloro che non sono stati contagiati e sia la comunità esterna alle mura del carcere. Ad ogni modo – aggiunge – se il piano vaccinale non viene portato avanti in modo più rapido nelle carceri, il rischio contagi potrebbe sfociare in ulteriori e gravissimi pregiudizi all’incolumità di tutti. Dei detenuti, dei Poliziotti e di quanti vengono in contatto con chi a qualsivoglia titolo vi faccia ingresso.”