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Draghi contro tutti: da Letta a Salvini nessuno gli dà tregua

21/05/2021 12:46

Questo governo oggi lo si potrebbe intitolare: “Draghi contro tutti”. Dalla destra alla sinistra, il Premier si sta trovando ad affrontare i vari leader che pongono sul tavolo una pretesa dietro l’altra. Richieste che, tuttavia, per Draghi non coincidono con le priorità del Paese: un esempio è proprio la Patrimoniale proposta da Enrico Letta. O la concentrazione di Matteo Salvini riguardo al prossimo presidente della Repubblica.

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Il governo Draghi e le pressioni di Letta per una Patrimoniale

Ma andiamo per punti: il segretario dem Enrico Letta continua a chiedere insistentemente a Draghi di introdurre una vera e propria Patrimoniale. La proposta del Partito Democratico, infatti, è quella di creare una tassa di successione per i patrimoni che superano il milione di euro per finanziare un fondo a favore dei giovani. Tuttavia, per il Premier questo non è assolutamente il momento giusto per una novità del genere: “Non ne abbiamo mai parlato, ma questo non è il momento di prendere i soldi dei cittadini, ma di darli”, ha commentato. Insomma: fino a ora non se ne è parlato, e non si inizierà a farlo adesso. Magari lo si farà più avanti, all’interno di una vera e propria riforma del fisco. Una riforma che, ha sottolineato, non dovrà andare avanti “a pezzettini”, ma dovrà essere organica e coerente, dovrà essere contenuta all’interno del Pnrr e approvata dal Parlamento.

Anche perchè l’unico obiettivo deve essere quello della “crescita”, seguendo il “principio della progressività”.

Spostandoci sull’altro fronte, nemmeno la destra sta concedendo tregua al Premier Draghi. Il leader della Lega va avanti incessantemente a parlare del prossimo presidente della Repubblica, un discorso che Draghi nemmeno ha intenzione di affrontare. “Trovo estremamente improprio, per essere gentile, che si discuta del presidente della Repubblica quando è in carica. L’unico autorizzato a parlare del capo dello Stato è il capo dello Stato”, ha chiosato. Non è un caso, però, che Salvini ne parli così insistentemente. E, soprattutto, che stia continuando a fare il nome di Draghi come successore di Mattarella. L’obiettivo, infatti, potrebbe essere quello di arrivare a elezioni prima del 2023, riuscendo a guadagnarsi qualche possibilità in più di tornare a Palazzo Chigi nel ruolo di Premier.

C’è poi il discorso delle mascherine e del loro utilizzo all’aperto, un tema su cui Salvini continua a pressare e che Mario Draghi, al contrario, nemmeno vuole prendere in considerazione.

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Governo Draghi, il Premier va avanti per la sua strada

Nei prossimi mesi, non va dimenticato, ci attendono alcuni appuntamenti importati. Il 3 agosto inizierà il semestre bianco, e da quel momento non si potranno più sciogliere le Camere fino all’insediamento del nuovo presidente della Repubblica. Il 15 ottobre, poi, ci sarà la tornata amministrativa di alcune importanti città come Roma, Torino, Napoli, Milano e Bologna. E, infine, ultimo in ordine temporale, a febbraio ci sarà la nomina del nuovo capo dello Stato. Tutto questo in un clima di scontro tra i partiti della maggioranza che, sicuramente, non agevola il lavoro dell’esecutivo. Draghi, infatti, è costretto a destreggiarsi tra un dibattito e l’altro, dando un po’ di carota e un po’ di bastone sia a destra che a sinistra.

“Punti diversi in Parlamento ci sono su tante cose”, ha spiegato il Premier. “Come penso di farcela? Abbastanza spesso in passato ce l’ho fatta, questa volta a farcela sarà il governo”, ha aggiunto poi.

A dirla tutta, già da parecchi mesi il Premier sta dimostrando di muoversi in una certa autonomia, concedendo ogni volta qualcosa a tutti i partiti della maggioranza. Ma non tanto per indirizzo politico, piuttosto per vere e proprie convinzioni personali. La vera, unica, alleanza, infatti, si può dire sia quella con il Quirinale. E le ultime dichiarazioni del Presidente Mattarella sulle discussioni dei partiti ne sono la dimostrazione. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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