Vai al contenuto

Sara Pedri ginecologa scomparsa, il ministro Speranza invia gli ispettori in reparto: lo spettro del mobbing

02/07/2021 20:16 - Aggiornamento 02/07/2021 22:57

Sara Pedri ginecologa scomparsa in Trentino, si è dimesso il direttore generale dell’azienda sanitaria per cui prestava servizio la giovane dottoressa di cui si sono perse le tracce lo scorso 4 marzo 2021.

Sara Pedri ginecologa scomparsa: si dimette il direttore generale dell’Azienda sanitaria

Si apprende infatti che “Nella notte il direttore generale dell’Azienda Sanitaria del Trentino, Pierpaolo Benetollo, si è dimesso dal suo incarico. Lo ha comunicato questa mattina in conferenza stampa il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti”.

“Fin dall’inizio della vicenda della scomparsa della ginecologa Sara Pedri – ha detto Fugatti – la Provincia ha richiesto chiarezza, e nella tarda serata di ieri il dottor Benetolloha informato l’assessorato di una situazione della quale assessorato e Giunta fino a ieri non erano a conoscenza. Questa informazione tardiva riguarda il fatto che il 7 giugno scorso, all’interno di una serie di delibere che l’Azienda sanitaria ha approvato, ce n’è una in cui vi sono una decina di rinnovi di incarichi di medici dell’Azienda sanitaria. Tra questi c’è anche il rinnovo del direttore dell’Unità di ginecologia e ostetricia dell’ospedale S.Chiara di Trento”. (Fonte l’Adige.it).

ARTICOLO: «Ora ascoltateci tutte», ginecologa scomparsa: 70 ostetriche chiedono di parlare

Il ministro Speranza invia gli ispettori nell’ospedale in cui lavorava Sara

Intanto in Ginecologia, reparto dove lavorava Sara Pedri, il Ministro Speranza ha mandato gli ispettori per far luce sull’oscura vicenda che avrebbe indotto la 31enne dottoressa a licenziarsi e far perdere le proprie tracce. Ispettori che, si apprende, sono stati incaricati di valutare le condizioni di lavoro nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Santa Chiara all’ospedale di Cles, dove Sara Pedri era stata da poco trasferita. Contestualmente va avanti l’indagine della Commissione interna disposta dalla stessa Azienda Sanitaria. (Continua a leggere dopo la foto)

Sara Pedri, Nicodemo Gentile: “Una lenta discesa all’inferno”

Ci sarebbe lo spettro del mobbing dietro la prostrazione psicofisica che aveva spento la solarità del giovane medico. Un malessere manifestato ai familiari che oggi ipotizzano Sara fosse affetta dalla sindrome del burnout. “Questo termine (letteralmente bruciato, esaurito) si riferisce a tutte quelle professioni in cui le relazioni interpersonali e il forte coinvolgimento emotivo sono il fondamento del lavoro”.

Una sindrome la cui definizione richiama “l’esaurirsi graduale delle risorse psico-fisiche dell’operatore che cerca di adattarsi alle difficoltà della propria attività lavorativa”. Lo spiega l’avvocato Nicodemo Gentile che, a nome dell’Associazione Penelope che sta offrendo supporto alla famiglia Pedri, sta seguendo il caso da vicino.

Su un post Facebook il noto avvocato ha poi aggiunto, a proposito di mobbing sul posto di lavoro: “Le cause all’origine del mobbing possono essere strategiche, se l’autore del mobbing mira a un professionale tornaconto, oppure emozionali, se il prevaricatore serba rancori personali. L’azione mobbizzante ha di solito un unico obiettivo finale: perseguitare la vittima affinché essa sia indotta a lasciare il lavoro di propria iniziativa”.

Scomparsa Sara Pedri: la scheda di Chi l’ha visto?

Sesso:F
Età:31 (al momento della scomparsa)
Statura:162
Occhi:castani
Capelli:rossi
Scomparso da:Cles (Trento)
Data della scomparsa:04/03/2021
Data pubblicazione:10/06/2021

Sara Pedri, 31 anni, lavora come ginecologa presso l’Ospedale di Trento. Il 4 marzo è uscita dalla sua abitazione di Cles utilizzando la sua auto, una Volkswagen TRoc, e da quel momento non ha più dato sue notizie. L’auto è stata rinvenuta in prossimità del Ponte di Mostizzolo, al confine tra i Comuni di Cles e di Cis. Le ricerche sono state condotte con l’ausilio di cani molecolari e tracce della donna sono state fiutate lungo l’imbocco della pista ciclabile che da un ponte conduce verso la Val di Sole fino ad arrivare in corrispondenza di un precipizio alla cui base scorre il torrente Noce, che confluisce nel lago di Santa Giustina. Potrebbe interessarti anche —> Sara Pedri ginecologa scomparsa, sentiti ex colleghi: in reparto «Il sistema era punitivo»

 

Continua a leggere su UrbanPost