FdI arriva al 20,3%, netto calo per il M5S. Questi in sintesi i dati dell’ultima media sondaggi elaborata da Termometro Politico, pubblicata oggi 14 luglio 2021. L’elaborazione realizzata dal sito specializzato in sondaggi mette a confronto le rilevazioni dei principali istituti demoscopici. Questa settimana la media è basata però su quattro sondaggi, quelli realizzati da SWG, la stessa Termometro Politico, Tecnè, Piepoli. (Continua a leggere dopo la foto)
Media sondaggi oggi Termometro Politico 14 luglio 2021
Questa settimana i sondaggi realizzati sono stati meno del solito. La media di Termometro Politico quindi risulta necessariamente meno rappresentativa, ma è visibile un trend chiaro, che poi non è altro che la prosecuzione di quello che interessa le intenzioni di voto da diversi mesi. E che vede Fratelli d’Italia continuare a crescere macinando nuovi record, come quello di questa settimana, quando tocca il 20,3%. Rimane ancora dietro la Lega, al 20,7%, ma è sempre più vicino.
Nel campo del centrosinistra il Pd torna a perdere decimali, andando al 19,2%, ma è soprattutto il Movimento 5 Stelle che arretra in modo significativo, andando dal 16% al 15,2%. I contrasti tra Conte e Grillo certo non fanno bene al movimento. In leggero calo anche Forza Italia, al 7,2%, mentre crescono in modo netto sia Italia Viva che Azione, rispettivamente al 2,5% e 3,4%. Quasi stabili i partiti che facevano parte di Liberi e Uguali, ora al 3,7%.
Scenario politico
Il calo della Lega e la costante crescita di Fratelli d’Italia sono un dato di fatto ormai consolidato da alcuni mesi. L’inversione di tendenza vista da alcune rilevazioni dell’ultima settimana non rappresenta infatti ancora un trend e il sorpasso di Meloni ai danni di Salvini è ancora possibile, come certifica la media di Termometro Politico. La formula del centrodestra attuale è logora e i malumori si sentono sia sul versante di centro, leggi Forza Italia, sia all’estrema, con Fdi che scalpita per un ruolo più importante, nonostante sia divisa degli alleati storici nel sostegno al governo Draghi. In questi giorni si parla di una possibile federazione del Centrodestra, ma molti in Forza Italia temono che una “fusione a freddo” con la Lega finirebbe per decretare la sua fine. Non a caso si amplia la schiera di chi, a destra, sogna uno spazio politico per conservatori e liberali non “schiavi” del sovranismo populista targato Salvini-Meloni.
A sinistra invece, dopo l’annuncio in “pompa magna” della discesa in campo di Conte come leader, la transizione M5S è ancora in pieno corso e tutt’altro che conclusa. Se non bastasse, l’asse con il Pd che ha retto tutto il periodo del Conte bis senza particolari scossoni, è franato sulle alleanze per le elezioni amministrative. Da Virginia Raggi a Roma, a Milano, Bologna e Torino (unica eccezione, Napoli) si allarga la distanza tra Dem e pentastellati: il lavoro di cucitura sinora svolto da Letta e Conte sembra irrimediabilmente perso, nonostante gli “sforzi”, leggi riforma della Giustizia e Ddl Zan.