Con i contagi da Coronavirus in aumento il Governo ha deciso di rivedere la situazione e decidere come procedere con le misure restrittive. È attesa per domani la scelta definitiva sui temi principali. Grande attesa per il green pass che potrebbe diventare obbligatorio anche per entrare nei ristoranti al chiuso. Sul tavolo del Governo anche un cambio dei criteri per i colori delle Regioni. Infine la scelta se prorogare o meno lo stato di emergenza e le scuole.
Stato di emergenza e colori regioni
Lo stato di emergenza scadrà il prossimo 31 luglio. È quasi certo che il Governo decida di prorogarlo almeno fino a ottobre, data prevista per il termine della campagna vaccinale. Un altro nodo cruciale è quello della valutazione dei criteri per il cambio di colore delle Regioni. Quindi come si passa in zona gialla? Non contano più i contagi, ma quanti sono i ricoverati in ospedale. Per entrare in zona gialla, i posti letto occupati in terapia intensiva dovranno essere più del 5% del totale e quelli nei reparti ordinari il 10%. “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione – ha annunciato il ministro Speranza – è ragionevole dare maggior peso al tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”.
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Green pass obbligatorio e scuole
C’è grande disaccordo sul tema del green pass. Dovrebbe essere confermato il rilascio del certificato verde solo dopo la seconda dose di vaccino (ad eccezione della somministrazione monodose), ma il Governo è diviso.su quando renderlo obbligatorio. In particolare la sinistra vorrebbe estendere l’uso del certificato anche nelle discoteche, nei ristoranti al chiuso oltre che per i grandi eventi. Ma la Lega non condivide il pensiero tant’è che il leader della Lega Matteo Salvini si è fermamente opposto. “Per andare a San Siro con 50mila persone il Green pass ha senso, ma sui treni pendolari o per mangiare una pizza assolutamente no”. Salvini ha un’altra proposta, di usare “il modello tedesco: niente pass, ma buon senso, educazione e regole”.
Per quanto riguarda le scuole ora il dibattito è se rendere o no obbligatorio il vaccino per i docenti. Una mozione fortemente osteggiata dalla Lega, ma come ribadito dal ministro dell’Istruzione Bianchi, “la decisione andrà presa dall’interno collegio”. Questa mossa deriva dal fatto che è prioritario “riprendere l’anno scolastico in presenza, perché non possiamo più permetterci di far perdere ai ragazzi ulteriore tempo nella loro formazione”, ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.>>Tutte le notizie