Viviana e Gioele come sono morti? Il terribile interrogativo, a quasi un anno esatto dai fatti, è ancora senza risposta. Daniele Mondello, rispettivamente marito e padre delle vittime, ad oggi ancora non sa cosa sia loro accaduto dopo l’incidente avuto in auto dalla donna nella galleria Pizzo Turda sulla Messina-Palermo.
I dubbi e il dolore lacerante lo attanagliano. Chi ha visto la donna e il suo piccolo allontanarsi dal luogo del sinistro, a piedi, ed addentrarsi nei boschi di Caronia non li ha fermati. Non ha chiamato i soccorsi. Ha lasciato che andassero incontro al loro drammatico e ad oggi ancora misterioso destino. Li ritrovarono, senza vita, dopo diversi giorni (l’8 agosto il corpo della donna, il 19 i resti del suo piccolino). I loro corpi martoriati. Quello del piccolo Gioele, addirittura smembrato. È per questo che non è stato ancora possibile ricostruire la dinamica dei fatti né la causa esatta della loro morte. E forse mai si riuscirà a farlo.
Viviana e Gioele come sono morti? Ancora troppi dubbi
Le indagini della procura di Messina sono ancora in corso. I resti di madre e figlio non sono stati restituiti alla famiglia. Si attende infatti il deposito di ben 11 perizie degli esperti in caricati di far luce su quanto accaduto in quei boschi il 3 agosto 2020. Antonio Cozza, legale della famiglia della dj 43enne, a La Stampa ha spiegato che «la procura sembra propendere ancora per l’ipotesi omicidio-suicidio». Di diverso avviso invece Pietro Venuti, uno dei legali di Daniele Mondello, che con il suo team di lavoro scarta con forza siffatta ipotesi.
ARTICOLO: Viviana Parisi «uccisa dal demone della depressione»: Roberta Bruzzone sul giallo di Caronia
A detta loro, Viviana e Gioele sarebbero precipitati per 50 metri in un invaso nei boschi, e morti quasi sul colpo. Poi qualcuno avrebbe recuperato i loro cadaveri e li avrebbe portati dove poi furono rinvenuti. Quello del bimbo trovato a 243 metri dall’autostrada. Quello di sua madre, ai piedi di un traliccio della corrente, a 563 metri dal punto in cui aveva avuto luogo l’incidente in galleria.
Che sua moglie non possa avere ucciso il loro amato Gioele, per poi togliersi la vita lanciandosi nel vuoto da quel traliccio, Daniele Mondello ne è più che convinto.
Ipotesi «soggetto ignoto» in azione nei boschi di Caronia
C’è un «soggetto ignoto» – questa la sua tesi – che avrebbe spostato i loro corpi per mascherare quanto accaduto ed evitare guai. I suoi dubbi riguardano in primis le lesioni evidenziate in sede di esame autoptico sul corpo di Viviana Parisi. Le medesime riscontrate anche sul cranio di Gioele. «Non ci interessa seppellire dei corpi se con essi seppelliamo ogni anelito di verità», ha dichiarato a La Stampa l’altro avvocato di Daniele Mondello, nonché suo cugino, Claudio Mondello.
«È solo una messinscena, i due corpi sono stati spostati nel luogo dove sono stati ritrovati, e questo lo dice la scienza, non lo dico io», ribadisce Daniele. «I corpi di mia moglie e di mio figlio erano distanti mille metri l’uno dall’altro, hanno le stesse ferite da caduta nonostante non ci fosse alcun traliccio e nessuna altura nel luogo in cui è stato trovato Gioele, e la stessa sostanza rosacea nei denti, una colorazione che indica la condizione di asfissia mentre si muore». «Dobbiamo capire cosa è successo quel maledetto giorno di agosto altrimenti non potrò avere pace. E questa storia sarà per sempre terreno fertile per pettegolezzi e sentito dire».
Daniele Mondello non ha dubbi: «È solo una messinscena»
Daniele Mondello nella sua mente ricostruisce così quanto accaduto a sua moglie e al loro piccolo: «Viviana e il mio bambino sono precipitati – caduti o lanciati, chissà – nel bosco di Caronia all’interno di un invaso con circa 50 centimetri d’acqua sul fondo».
Nella precipitazione «Viviana si è fratturata varie parti del corpo, soprattutto a sinistra, le sono esplose due vertebre, ha perso coscienza e sensibilità, è morta per asfissia. Gioele ha impattato con la testa ed è morto per asfissia». Poi, secondo la sua ipotesi, i due corpi sarebbero stati estratti dal fondo del pozzo, ma in momenti diversi. (Continua a leggere dopo la foto)
«Viviana tirata fuori la tarda sera del 3 agosto o la mattina del 4 agosto e trasportata in modo tale che le sono stati strappati i capelli. Gioele tirato fuori successivamente e depositato nella zona … forse conservato in un contenitore di plastica e posizionato successivamente sul luogo del rinvenimento, dove è stato poi aggredito dagli animali. Una messinscena criminale per inscenare il suicidio, depistare le indagini e allontanare le responsabilità dai colpevoli». (Fonte La Stampa) Potrebbe interessarti anche —> Viviana Parisi ipotesi dei consulenti della famiglia: «È stata uccisa» ma la Procura stronca questa ricostruzione