Nei giorni scorsi sembrava certo che la Sicilia avrebbe compiuto il passo verso la zona gialla. Secondo Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali), il tasso di occupazione dei reparti Covid ha già superato il limite necessario per far scattare le misure da zona gialla. Ma dalla bozza del report settimanale di monitoraggio di Ministero della Salute e Iss, pare che l’Italia possa rimanere ancora per un po’ tutta al livello di rischio più basso.
Nessuno in zona gialla
Scende ancora e si attesta ad 1,1 l’Rt, che la scorsa settimana era ad 1,27. L’ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane (il 6 agosto era ad 1,56) e porta la replicazione del virus quasi a livelli soglia. Nel periodo 28 luglio-10 agosto, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,1 (range 1,00- 1,27) in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica. Questo è quanto emerge dalla bozza di Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità che circola venerdì mattina.
Dal monitoraggio settimanale è emerso che “l’attuale impatto della malattia Covid-19 sui servizi ospedalieri è limitato, tuttavia i tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento. La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica”. “Nessuna Regione supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica – si legge nella bozza -. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 4,9%, con il numero di persone ricoverate in aumento da 322 (10/08/2021) a 423 (17/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 6,2%. Il numero di persone ricoverate in queste aree èin aumento da 2.880 (10/08/2021) a 3.472 (17/08/2021)”.
Anche la Sicilia in zona bianca?
Anche la Sicilia, quindi, sembrerebbe avere comunque, anche se per pochi decimali, i numeri per rimanere bianca. Ma com’è possibile, se fino a qualche giorno fa tutti i parametri superavano i limiti? Solo a inizio settimana, l’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti era di 139 (quindi ben superiore al limite dei 50); il tasso di occupazione dei reparti Covid ordinari era del 16% quindi anche questo sopra il limite del 15%; le terapie intensive erano al 9%, quindi ad un passo dalla soglia critica del 10%.
Complice della precarietà di queste stime potrebbe essere il “trucchetto” utilizzato dalle regioni di aumentare i posti letto in terapia intensiva. Ci sarebbe infatti la tendenza, come spiega Today, di aggiungere posti letto in TI, semplicemente attaccando un ventilatore a un letto già disponibile, senza preoccuparsi di avere un numero sufficiente di anestesisti-rianimatori o operatori socio sanitari necessari per “far valere” il conteggio del posto letto. Questi sarebbero in sostanza posti letto non attivati, ma attivabili.
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Posti letto in terapia intensiva
In teoria il decreto che ha modificato i criteri per i cambi colore non prevede l’utilizzo di numeri “ballerini”. Non si può quindi contare dall’oggi al domani come posti liberi in TI anche questi posti letto. Secondo il decreto legge Covid 105/2021, i posti letto comunicati direttamente “a Roma” dalle Regioni, e usati la settimana precedente, non dovrebbero cambiare per almeno un mese. Se si farà riferimento al numero di posti letto in rianimazione (probabilmente più alto di quanto immaginato, ma il numero non è stato comunicato apertamente e pubblicamente, quindi si parla di stime), comunicato alla cabina di regia a inizio agosto, e aggiornabile solo mese per mese, per pochi decimali la Sicilia resterà bianca. Ma di certo c’è poco: sarà necessario attendere il monitoraggio delle prossime ore dell’Iss. >> Tutte le news di UrbanPost