Stamattina è stato assegnato il premio Nobel per la fisica. Due metà perfettamente suddivise: una a Giorgio Parisi, fisico italiano che ha studiato il caos e i sistemi complessi, e l’altra allo scienziato americano di origini giapponesi Syukuro Manabe, 90 anni, insieme al tedesco Klaus Hasselmann, 89 anni.
Il Nobel per la fisica 2021 Giorgio Parisi l’ha vinto a 73 anni per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”. I suoi due colleghi, climatologi, hanno invece vinto per “la modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale”. Il presidente dell’Infn Antonio Zoccoli ha descritto così la carriera del Premio Nobel Parisi: “I contributi che Giorgio ha portato alla fisica hanno spaziato attraverso molti campi: dalla fisica delle particelle, all’inizio della sua carriera, con il suo lavoro sviluppato assieme ad Altarelli fondamentale per la comprensione della dinamica delle collisioni protone-protone negli acceleratori di particelle come Lhc, alla meccanica statistica, ai vetri di spin e la materia condensata, ai sistemi complessi, fino ai supercomputer”.
E ancora: “Il grande merito di Parisi è stato aver contribuito in modo determinante ai settori cui si è dedicato, ma soprattutto averlo fatto precorrendo i tempi. Della sua genialità fa parte la sua capacità di visione, di anticipare, di capire prima degli altri qual era la direzione da prendere, che cosa sarebbe diventato rilevante per la ricerca. E anche il suo pragmatismo”.
Il commento della presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza: “L’assegnazione del premio Nobel al fisico Giorgio Parisi inorgoglisce tutta l’Italia e anche il Consiglio nazionale delle ricerche, con il quale il fisico ha sempre intrattenuto stretti rapporti di collaborazione proseguiti ancora di recente con le attività svolte in associatura al nostro Istituto Nanotec. Oltre a compiacerci per questo straordinario risultato, la nostra comunità scientifica lo ringrazia sentitamente per il contributo fondamentale nello studio dei sistemi complessi disordinati […]. Lamentiamo spesso, e purtroppo a ragione, le molte difficoltà nelle quali si dibatte la ricerca italiana, dalla scarsità di risorse umane e finanziarie alla burocratizzazione, ma questo premio è solo l’ultima e straordinaria conferma dell’eccellenza della ricerca scientifica italiana”.
Premio Nobel per la Medicina e Fisiologia 2021 a David Julius e Ardem Patapoutian