Se l’Aifa si pronuncerà questa settimana sul vaccino Covid per bambini, “le prime somministrazioni ci saranno a partire dal 23 dicembre perché per quella data saranno disponibili le formulazioni pediatriche”. Così a «Sky TG24» il coordinatore del Comitato tecnico Scientifico Franco Locatelli, per il quale è inappropriato dire che si è deciso “troppo in fretta”. Tra gli esperti c’è chi trova più urgente la terza dose negli adulti che l’avvio della campagna vaccinale per gli under 12 a stretto giro. Ad esprimere più di qualche perplessità il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti in un’intervista al «Corriere del Sera». L’esperto non mette in dubbio il siero per i più piccoli, ma invita alla prudenza.
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Vaccino Covid nei bambini under 11: c’è già la data, ma c’è chi invita alla prudenza
Il professor Franco Locatelli non ha dubbi: i vaccinati “sono protetti. Ad oggi nessuna variante si è dimostrata resistente all’effetto dei vaccini”. L’allusione alla alla variante Omicron del Covid-19, di cui si sta discutendo in questi giorni. L’esperto però ha chiarito: “La terza dose per contrastare anche la variante è necessaria”. L’ipotesi di una quarta inoculazione? “Non si può escludere. Non si può dire con certezza. (…) Più che mai la scienza deve basarsi sulle evidenze che progressivamente si accumulano”, ha affermato il coordinatore del Cts. A proposito della mutazione sudafricana Locatelli ha poi dichiarato: “Ha avuto una diffusione importante in Sudafrica, il tempo che ci ha messo per diventare predominante è largamente ridotto rispetto alle altre varianti, c’è stato un incremento del 260% quasi dei casi in quel Paese: il tutto supporta una maggior contagiosità. Ma non abbiamo nessuna evidenza che possa provocare malattia più grave o sfuggire all’effetto protettivo dei vaccini in maniera importante”.
Vaccino Covid bambini, Locatelli: «La dose per la fascia di età 5-11 anni è di un terzo rispetto a quella per adulti»
Per quanto riguarda la campagna vaccinale per bambini in Italia, Locatelli, come detto in apertura ha annunciato il possibile calendario. In attesa del via libera di Aifa, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni dopo l’ok dell’Ema, si dovrebbe iniziare con le somministrazioni, “il 23 di dicembre, poi magari sarà qualche giorno prima o qualche giorno dopo. Semplicemente perché per quella data saranno disponibili le formulazioni pediatriche, in quanto la dose per la fascia di età 5-11 anni è di un terzo, 10 microgrammi, rispetto alla dose per l’adulto. Si è proprio voluto evitare il prelievo dalle fiale degli adulti, perché avrebbe creato situazioni in qualche modo aleatorie, per questo si è preferito aspettare la disponibilità di formulazioni pediatriche”.
Crisanti è attendista: «Studio basato su circa duemila bambini, casistica limitata»
Ma non tutti sono d’accordo sulla tempistica: “Non sono contrario a vaccinare i bambini. Sono semplicemente attendista”, ha chiarito Andrea Crisanti. Il microbiologo dell’università di Padova ha detto al «Corriere della Sera»: “Dico solo che non c’è fretta. Fra due mesi, quando avremo i dati di Israele dove sono partiti a tamburo battente con la campagna pediatrica, potremo concludere che questi vaccini sono sicuri. Sono certo che così sarà. Però è troppo presto per cominciare, adesso, con un piano di profilassi a tappeto. La fretta bisogna averla invece nel somministrare le terze dosi”. Il suo intento non è assolutamente quello di disorientare: “L’autorizzazione da parte dell’agenzia europea Ema al vaccino pediatrico è basata su uno studio che ha coinvolto circa duemila bambini. Una casistica limitata. Dal mio punto di vista e di altri colleghi con questi numeri si dovrebbe parlare al massimo di studio preliminare. Mi chiedo inoltre a quale livello sociale appartengano i bimbi inseriti nello studio. Va quasi sempre a finire che a partecipare alle sperimentazioni siano le famiglie più vulnerabili (leggi qui altre posizioni sul vaccino pediatrico)”. Alla domanda “Se avesse un figlio di 5 anni lo vaccinerebbe?”, Crisanti ha risposto così: “I bambini sono soggetti vulnerabili e oltretutto non possono decidere individualmente. Se fossi un genitore aspetterei, ma solo per essere più confortato in una scelta così importante. Non sono piccoli adulti, sono diversi dal punto di vista biologico e fisiologico altrimenti non ci sarebbero i pediatri”. Leggi anche l’articolo —> Vaccino Pfizer nei bambini 5-11 anni: efficacia, effetti collaterali e sicurezza