Obbligo vaccinale per chi e per quando? Con l’introduzione del Super Green Pass è scattato anche il requisito imprescindibile del siero anti Covid-19 per poter accedere ad alcuni luoghi di lavoro. Quali categorie? Dal 16 dicembre scorso il provvedimento, oltre al personale sanitario e delle RSA, interessa anche quello del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, ai lavoratori della polizia locale e penitenziaria, della giustizia minorile e di comunità, quello scolastico (docenti, personale amministrativo della scuola e dirigenti) e quello amministrativo della sanità. Con l’impennata dei casi in Italia e la prevalenza delle varianti non è escluso che il governo Draghi nelle prossime settimane estenda l’obbligo a tutti i lavoratori.
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Obbligo vaccinale per chi e da quando
Per chi è obbligatoria la vaccinazione anti Covid-19? Il decreto legge 10 settembre 2021, n.122 ha esteso l’obbligo ai lavoratori impegnati in strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali. Come si legge sul sito ufficiale del governo, dal 15 dicembre 2021, in base al decreto legge 26 novembre 2021, n. 172, la vaccinazione obbligatoria anti Covid-19, terza dose compresa, viene estesa anche a personale amministrativo della sanità, docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forze di polizia e personale del soccorso pubblico. Per tutte queste persone il vaccino è requisito obbligatorio per svolgere la propria attività lavorativa. Esso non riguarda solo il primo ciclo vaccinale, ma anche il richiamo. Una recente circolare del ministero dell’Istruzione ha chiarito che l’obbligo vaccinale include il personale a tempo determinato e indeterminato della scuola, ma non i lavoratori esterni. Come ad esempio gli assistenti che si occupano di studenti disabili, gli addetti alle mense e alle pulizie. Per questa categoria di lavoratori basterà soltanto il Green Pass base, che si ottiene anche con il tampone.
Cosa rischiano i trasgressori
Cosa rischia chi sfugge all’obbligo vaccinale? Sospensione immediata dal servizio e dello stipendio. Si legge nel testo del provvedimento: “La sospensione è efficace fino alla comunicazione da parte dell’interessato al datore di lavoro dell’avvio o del successivo completamento del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della dose di richiamo e comunque non oltre il termine di sei mesi a decorrere dal 15 dicembre 2021”. Chi si reca al lavoro senza rispettare l’obbligo vaccinale rischia una multa da 600 a 1.500 euro. Il datore di lavoro che non effettua i dovuti controlli potrebbe ricevere invece una multa da 400 a 1.000 euro. Leggi anche l’articolo —> Aumento dei contagi in Italia, gli anestesisti: “Lockdown per i non vaccinati”