Terapie intensive in Italia oltre la soglia critica. La media nazionale dell’occupazione di pazienti Covid-19 dei posti letto nei reparti di rianimazione è salito dal giorno di Natale al 12%, 2 punti percentuali sopra il livello del 10%, considerato critico. (Continua a leggere dopo la foto)
Terapie intensive in Italia oltre la soglia critica: i dati peggiori a Trento, Bolzano e in Liguria
Si conferma così un costante aumento, dopo che il 14 dicembre scorso si era toccata la soglia del 10%, salita all’11% il 17 dicembre, e al 12% il 25 dicembre. E’ quanto emerge dagli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas), che, per quanto riguarda le diverse aree del paese, registra ben 13 tra Regioni e Province autonome che sforano la soglia del 10%. Al primo posto la Provincia di Trento con il 22% di occupazione, seguita da quella di Bolzano e dalla Liguria, entrambe al 19%.
Il Friuli Venezia Giulia registra il 17%, seguito da Veneto e Calabria con il 16%, Marche (15%), Lazio e Piemonte (14%), Toscana (13%), Abruzzo, Lombardia ed Emilia Romagna al 12%. In bilico l’Umbria, che si posiziona proprio sulla soglia del 10%.
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Per la Gimbe l’impatto di Omicron sui ricoveri è “modesto”, ma serve introdurre obbligo vaccinale
“Al netto dei dati di ieri che ci hanno riportato poco più di 25mila contagi ma a fronte di molti meno tamponi effettuati, nelle ultime settimane abbiamo visto che i casi giornalieri sono passati da 15mila a ridosso dell’Immacolata a circa 37mila al giorno a Natale”, ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“La variante Omicron – ha proseguito il medico – è molto più presente di quanto non dicano i dati delle flash survey effettuate dall’ISS. È una variante talmente contagiosa che nel momento in cui si stabilisce la reale presenza la stessa variante si è ulteriormente diffusa”. La buona notizia, ha sottolineato il Presidente della Fondazione Gimbe, “è che a fronte dell’incremento così importante dei contagi l’impatto sugli ospedali è percentualmente modesto. Le persone ricoverate in area medica sono l’1,8% dei quasi 520mila attualmente positivi. Lo 0,21% è in terapia intensiva per un totale di 1081 casi”.