Elezioni Quirinale 2022, i leader della coalizione di centrodestra hanno convenuto che Silvio Berlusconi “sia la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l’alta carica di Capo dello Stato con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono. Gli chiedono pertanto di sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta”. Questo almeno è quanto si legge in una nota congiunta diramata al termine dell’incontro di Villa Grande. Le forze politiche del centrodestra “lavoreranno per trovare le più ampie convergenze in Parlamento e chiedono altresì ai presidenti di Camera e Senato di assumere tutte le iniziative atte a garantire per tutti i 1009 grandi elettori l’esercizio del diritto costituzionale al voto”, si legge nel comunicato. La domanda delle domande ora dunque è: ci riuscirà il Cavaliere a sedere al Colle?
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Quirinale 2022, Berlusconi primi dubbi sui numeri: lo scenario a sorpresa in caso di flop
Antonella Coppari sul «Quotidiano Nazionale» scrive che può sembrare un paradosso il fatto che il giorno in cui Berlusconi ha ottenuto il via libera dagli alleati, tanto sospirato, coincida con l’inizio di una serie di dubbi dello stesso leader azzurro, che stando ai retroscena è sempre stato finora convinto di farcela. In realtà, io non scorgo nessuna contraddizione: perché è vero che l’ex presidente del consiglio mira al Quirinale, ma ciò che gli sta ancora più a cuore è non perdere. È verosimile, infatti, che il Cavaliere possa defilarsi dalla corsa nel caso in cui si rendesse conto di non avere i numeri. Proprio perché la sola idea di essere impallinato dai franchi tiratori lo fa rabbrividire. In sostanza più che la vittoria a Berlusconi preme la non sconfitta. Per questa ragione non è escluso che lui stesso possa presto calarsi nei panni di «kingmaker» per far capire agli altri di essere ancora incisivo, facendo un nome che la sinistra non potrà non votare.
L’accordo non scritto tra le parti a Villa Grande
Qualche ipotesi? Beh, certamente non Mario Draghi, che, assieme a Sergio Mattarella, sarebbe la soluzione ideale per i Dem. Circola in queste ore il nome di Giuliano Amato, figura vicinissima tra l’altro all’ex numero uno della Bce, che si sentirebbe libero così di agire e portare a termine la legislatura. Ed è un’opzione questa che rilancia la stessa Coppari sul «Quotidiano Nazionale», evidenziando però che a Villa Grande ci sarebbe stato un accordo non scritto tra le parti: “Silvio, se non passi la prossima mossa non la decidi tu, la decidiamo insieme”. Quindi resta ancora da capire in cosa consisterà questo famigerato piano B.
Quirinale 2022 Berlusconi ha i numeri? Senza certezze, il Cavaliere non corre
Secondo uno dei tanti report messi a punto ad Arcore e citato dal «QN» Berlusconi potrebbe contare su 493 voti, di cui 13 incerti. Non proprio tantissimi, ne servirebbero almeno una 60ina in più per star tranquilli. In tal senso il critico d’arte Vittorio Sgarbi, da sempre devoto al Cavaliere, si starebbe dando un gran da fare in lunghe telefonate. Ma la paura che Berlusconi non possa farcela è reale nel centrodestra: secondo il «Corriere della Sera», il segretario del Carroccio Matteo Salvini starebbe sentendo da giorni i suoi che gli disegnano scenari preoccupanti: «Dopo una candidatura di bandiera, mezzo Parlamento se ne uscirà con il nome di Draghi. E noi come potremmo fare a dire di no?». Peggio ancora se riuscisse a spuntarla Letta con i suoi, proponendo un uomo o una donna di alto profilo, ma comunque non di destra. Sarebbe una grande occasione persa per il leghista e la leader di FdI. Notizia del giorno: un fedelissimo di Berlusconi, Gianni Letta, è stato avvistato ieri a Palazzo Chigi per un colloquio con Antonio Funiciello, capo di gabinetto proprio di Mario Draghi. Cosa vorrà dire? Leggi anche l’articolo —> Berlusconi è la prima scelta, ma Salvini ha un piano B per il Colle: “Il nome che ha in testa…”