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Draghi e la replica al vetriolo all’ambasciatore russo: «Da noi c’è la libertà di stampa»

26/03/2022 12:19 - Aggiornamento 26/03/2022 12:58

L’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, nella mattinata di ieri, venerdì 25 marzo 2022, si è recato a piazzale Clodio a Roma per depositare un esposto in cui si ipotizza l’istigazione a delinquere e apologia di reato in merito ad un articolo del quotidiano «La Stampa». «Questo articolo d’autore considerava la possibilità dell’uccisione del presidente della Russia. Non c’è bisogno di dire che questo è fuori dell’etica, dalla morale e dalle regole del giornalismo. Nel codice penale dell’Italia si prevede possibilità di istigazione a delinquere e apologia di reato. In precisa conformità alla legislazione italiana mi sono recato alla procura della Repubblica per registrare questa querela con la richiesta alle autorità italiane di esaminare questo caso. Confido nella giustizia italiana», le parole di Razov. Il caso è arrivato fino a Bruxelles, dove si è svolto il vertice straordinario per il conflitto ucraino. Al termine del consiglio europeo il premier Mario Draghi ha rifilato all’ambasciatore una replica inattesa quanto memorabile.

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draghi ambasciatore russo

Draghi e la replica al vetriolo all’ambasciatore russo: «Da noi c’è la libertà di stampa»

Il presidente del consiglio Mario Draghi, dopo il vertice Ue, ha risposto prima ad una domanda sulle posizioni riguardanti la guerra in Ucraina assunte da Salvini, Berlusconi e Conte. “La politica oggi deve parlare del presente e del domani. In questo momento l’unica cosa che secondo me può fare una politica che vuole bene al Paese e vuole la pace è stare uniti. La cosa più importante è guardare avanti ora, poi i conti si fanno poi con la coscienza e anche con il proprio elettorato. Ma non è ora il momento”, ha dichiarato l’ex numero uno della Bce. A proposito delle spese militari, Draghi ha poi ricordato: “Il 2 per cento fu un impegno preso dal governo italiano nel 2006, e sempre confermato da tutti i governi da allora. Ora è tornato alla ribalta questo impegno perché più urgente è venuta l’esigenza di iniziare a riarmarci”.

ambasciatore russo

«Forse in un certo senso non è una sorpresa…»

Nelle battute finali della conferenza stampa Mario Draghi, rispondendo ad una domanda, ha risposto infine a distanza all’ambasciatore russo: “Voglio esprimere la mia solidarietà a tutti i giornalisti de ‘La Stampa’ e al suo direttore Giannini, veramente una solidarietà sentita”. Un inciso al vetriolo: “La libertà di stampa da noi è sancita dalla Costituzione. Forse in un certo senso non è una sorpresa che l’ambasciatore russo si sia così inquietato con un giornale italiano che poteva esprimere degli atteggiamenti di critica, perché in fondo lui è l’ambasciatore di un Paese dove non c’è la libertà di stampa. Da noi c’è e da noi si sta molto meglio. Glielo direi subito”, ha detto abbozzando il solito sorriso per traverso. Quello che Draghi fa quando sa di essere nella ragione. Con quel sottile humour molto British a cui ci siamo abituati. Leggi anche l’articolo —> Tutti pazzi (e) per Mario Draghi: “Ecco chi vuole comprare casa vicino a lui a Città della Pieve”

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