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Tutti pazzi (e) per Mario Draghi: “Ecco chi vuole comprare casa vicino a lui a Città della Pieve”

18/03/2022 15:05 - Aggiornamento 18/03/2022 15:22

Da oltre dieci anni Mario Draghi fa la spola tra Città della Pieve e l’appartamento di Roma e, fino al cambio della guardia all’Eurotower, con Francoforte. Il presidente del consiglio discretamente e abitualmente risiede dal 2009 nella frazione di Moiano, in provincia di Perugia, in Umbria, al confine con la Toscana. È un tipico centro medievale dell’Italia centrale, nella Val di Chiana. La residenza dell’economista è un magnifico casale immerso tra vigne e campi di zafferano. Lì l’ex governatore di Bankitalia ha trascorso tutto il periodo del lockdown da Covid-19; ha festeggiato Natale e Capodanno con i suoi cari; lì si dedica a ciò che più ama fare nel tempo libero (quel poco che ha): la lettura, le corse all’aria aperta e la cucina.

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Tutti pazzi (e) per Mario Draghi: “Ecco chi vuole comprare casa vicino a lui a Città della Pieve”

“Normale e straordinario per le sue capacità, per la sua umiltà e la forza della sua parola”, lo descrive don Aldo Gattobigio, prete-ciclista del Duomo, che ha celebrato le nozze del figlio di Draghi, Giacomo, manager ex Morgan Stanley. “Qua ha trovato respiro, si può permettere di essere un semplice cittadino, adesso confidiamo in lui per ritrovare un posto in Europa e una dignità per la nostra nazione”, ha dichiarato il sacerdote qualche tempo fa a «La Repubblica». Lo stesso don Aldo parlando con Antioco Fois ha definito Draghi un “buon cristiano”: “anche quand’era alla Bce non dimenticava il giorno della festa” e recentemente avrebbe contribuito al restaurato dell’organo ottocentesco della concattedrale dei santi Gervasio e Protasio. Tutto senza dir niente, seguendo sempre la severa regola del low profile. Non vogliamo però farne un santo da calendario, la notizia che circola in queste ore è un’altra. E nulla ha a che fare con l’agiografia (o forse sì?).

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L’indiscrezione uscita sulla rubrica “Veleni in piazza”

La possibilità di comprare casa vicino a Mario Draghi sembra far gola a molte personalità influenti. L’ha scritto Gianfranco Ferroni in “Veleni in piazza”, la sua rubrica sul «Tempo». “Questo mese le case romane dei vip sembrano tutte uguali: in uno dei saloni campeggia sempre, su un tavolo, la copia di marzo di «Ville & Casali». Il motivo della scelta è presto detto: la copertina del mensile annuncia un reportage dedicato a Città della Pieve, evidenziando la possibilità di ‘comprare casa vicino a Draghi’. Un richiamo davvero irresistibile”, spiega il giornalista. Difatti numerose sono le pagine dedicate alla località umbra, all’interno della rivista. Con tanto di “titoli paradisiaci, come ‘petali di zafferano nel buen retiro del premier’, e approfondimenti su ‘come Città della Pieve si prepara al cinquecentenario del Perugino’, oltre all’indispensabile informazione su ‘quanto costa il mattone’ nella zona”, chiarisce Ferroni. E poi conclude: “La frase ricorrente di chi ha (finalmente) comprato per la prima volta lo storico mensile? ‘Ma sì, se devo prendere un immobile o un terreno in campagna lo prendo accanto a Draghi'”. 

Effetto Draghi, le personalità più influenti puntano a Città della Pieve: chi è che abita già nei dintorni

Chi sarà il prossimo? L’Umbria fa tendenza, ma il tono mordace con cui è scritto il pezzo di Ferroni lascia intuire l’intimo desiderio che accomuna buona parte dell’intellighenzia: avere Draghi per amico. Nelle campagne umbre circostanti trascorreva fino a poco tempo fa le sue vacanze il premio Oscar Colin Firth, che però pare sia sparito dai radar dopo la separazione dalla moglie italiana Livia Giuggioli. Vive tra New York e Città della Pieve anche il pittore americano Thomas Corey, e il critico e art director Angelo Bucarelli, curatore di mostre internazionali e nipote della signora dell’arte romana Palma Bucarelli. Vip che da tempo hanno scelto Città della Pieve e dintorni. E non perché va di moda, non per Mario Draghi. Leggi anche l’articolo —> Draghi e il «buen retiro» in Umbria, quali sono le sue abitudini: le “storielle” dei residenti

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