Marnavi S.p.A. è una società di trasporti marittimi internazionali, armatrice di trentotto unità suddivise in una flotta petrolchimica, alimentare, off-shore e anti-inquinamento che dal mese di agosto del 2018 è stata coinvolta in un’articolata inchiesta giudiziaria relativa a presunte frodi commesse nell’ambito dell’esecuzione dell’appalto per di rifornimento idrico per le Isole Egadi in Sicilia.
Indagine che si è protratta per oltre cinque anni, con l’applicazione anche di misure cautelari a carico di dipendenti della MARNAVI e amministratori e dipendenti del Comune di Favignana. Ebbene, il 15 dicembre scorso il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Trapani ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di tutti gli imputati “perché i fatti contestati non sussistono”.
Nei giorni scorsi sono state pubblicate le motivazioni della sentenza emessa dal GIP, dott, Giancarlo Caruso, dalle quali emerge la evidente infondatezza dell’impianto accusatorio basato su mere illazioni, puntualmente smentite dalle prove offerte dalla difesa degli imputati. Tale era l’evidenza della insussistenza dei fatti che, nonostante quasi tutti i reati contestati fossero prescritti, il Giudice ha emesso comunque sentenza di assoluzione nel merito.
Il gruppo Marnavi, dopo cinque lunghissimi anni, assieme ad altri indagati tra cui l’ex sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto, ha finalmente potuto tirare un sospiro di sollievo, sebbene le gravissime ripercussioni di immagine e quelle indirette siano ancora vive.
Marnavi: cosa avvenne e perché si arrivò a un’inchiesta giudiziaria
Le indagini sono partite su impulso della Guardia di Finanza operante presso l’isola di Favignana e coordinate dai sostituti procuratori Rosanna Penna e Matteo Delphini ed hanno riguardato le modalità di esecuzione del contratto di appalto svolto da un raggruppamento di imprese, del quale era parte anche la MARNAVI, disposto dal Ministero della Difesa relativo alla fornitura di acqua potabile alle isole minori della Sicilia e, quindi, anche delle Isole Egadi.
Il rifornimento avveniva ed avviene tramite le navi cisterne sulla base di un iter procedurale ben preciso. Secondo l’ipotesi accusatoria i conferimenti di acqua sarebbero stati indebitamente gonfiati sulla base di presunti accordi corruttivi e, sulla base dei medesimi presupposti, sarebbe stato realizzato un falso fabbisogno idrico non corrispondente alle reali necessità delle isole Egadi.
In sostanza, secondo gli inquirenti, sarebbero stati computati conferimenti di acqua in misura maggiore rispetto a quella reale, addirittura attraverso la contabilizzazione di conferimenti mai effettuati, ipotizzandosi viaggi fantasmi da parte delle navi cisterne.
Il seguito delle indagini: i primi arresti
Ebbene, dopo l’esecuzione di diverse misure cautelari in danno di numerosi indagati, fra i quali una dipendente della società Marnavi che è stata sottoposta alla detenzione domiciliare, la difesa della Marnavi e dei sui dipendenti si è attivata, attraverso la predisposizione di articolate note difensive e consulenze tecniche redatte da esponenti ed esperti italiani ed internazionali per dimostrare l’insussistenza delle contestazioni formulate.
Condizione che è stata immediatamente riconosciuta dal Tribunale del Riesame di Palermo, che ebbe ad annullare immediatamente l’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari emessa in danno della dipendente della società per la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza.
Provvedimento poi confermato dalla Corte di Cassazione a seguito del ricorso proposto dal Pubblico Ministero. Ciononostante, la Procura ha formulato richiesta di rinvio a giudizio a carico di oltre venti persone, fra dipendenti della società e amministratori pubblici per i reati di frode in pubbliche forniture e falso ideologico, associato alle imputazioni di corruzione e truffa.
Reati la cui sussistenza, come detto, è stata radicalmente esclusa con la sentenza emessa all’esito dell’udienza preliminare conclusasi il 15 dicembre dello scorso anno. In ogni caso, tali sono stati gli effetti pregiudizievoli di una simile vicenda giudiziaria che la società Marnavi ha deciso di rinunciare alla prosecuzione dell’incarico di effettuare il servizio di trasporto idrico per le Isole minori della Sicilia disposto dal Ministero della difesa.
Ciò a dimostrazione di quanto la pendenza di una indagine penale, soprattutto quando si protrae per un così lungo tempo, possa pregiudicare nei rapporti con partners imprenditoriali privati e pubblici un’azienda di rilevanza internazionale come la Marnavi S.P.A..