Elon Musk, Tesla e la concorrenza cinese – Chi vincerà la guerra dell’auto elettrica? Come è noto, anche in questo settore il controverso, ma certamente geniale, Elon Musk è stato un pioniere, con la sua Tesla. Ma la concorrenza cinese è troppo agguerrita, e una delle contromosse studiate dall’imprenditore sudafricano e canadese naturalizzato statunitense è clamorosa. Ne parleremo. (Continua a leggere dopo la foto)
Leggi anche: L’offerta da non rifiutare di Elon Musk: satelliti Starlink per connettere tutta l’Italia
Bruciati 80 miliardi di dollari in poche ore
La Tesla è crollata in borsa, bruciando in poche ore oltre 80 miliardi di dollari, dopo che sono stati richiamati negli Usa 200mila veicoli per problemi alle telecamere, come riportava il Corriere della sera del 26 gennaio. E adesso il timore è quello di uscire dalla “magnifiche 7” di Wall Street: nel gruppo delle Big Tech ci sono Microsoft, Alphabet, Apple, Amazon, Meta e Nvidia. (Continua a leggere dopo la foto)
Leggi anche: Altre due case automobilistiche in fallimento: la crisi dell’auto elettrica
“Sicuramente lo faremo”, la dichiarazione shock
Per aumentare la produttività, l’idea sarebbe di far “vivere” i suoi ingegneri dentro le fabbriche di Tesla. Non c’è solo la richiesta di dazi sui veicoli di produzione cinesi importati negli Stati Uniti, richiesta su cui torneremo. Musk, dunque, corre ai ripari: i suoi ingegneri dovranno (o dovrebbero) praticamente trasferirsi dentro le fabbriche di Tesla. Musk si è spinto a dire che i dipendenti dovranno “dormire sulla linea di produzione”, e ha aggiunto che “sicuramente lo faremo”. Un’idea folle, ma altre idee folli di Elon Musk sono state ispirazione per notevoli successi imprenditoriali. Ma questa, forse, è troppo drastica anche per lui. Non ci resta che attendere per capire se fosse una boutade, un’iperbole o se diceva sul serio.
Di vero c’è che l’azienda tech si sta preparando all’avvio della produzione della prossima generazione di veicoli elettrici di Tesla, prevista per il 2025, progetto chiamato “Redwood”. E, durante la recente conferenza stampa, ha dichiarato letteralmente: “Abbiamo bisogno che gli ingegneri vivano nella fabbrica. Praticamente dormiremo sulla linea di produzione. Anzi, non praticamente, sicuramente lo faremo”. (Continua a leggere dopo la foto)
Leggi anche: Incentivi auto, ecco tutte le novità del 2024
Le strategie commerciali
Veniamo ora, a strategie più ragionevoli (non ce ne voglia Elon). Per contarstare il dominio cinese, considerato che peraltro la Cina ha il monopolio delle materie prime, anzitutto del litio, Musk invoca dazi sui veicoli di produzione cinese importati negli Stati Uniti. Nel corso della stessa conferenza a commento dei risultati finanziari della casa di Palo Alto, a domanda di un’analista di Morgan Stanley riguardo alla concorrenza cinese, ha spiegato: “I costruttori auto cinesi sono generalmente i più competitivi al mondo.
Penso quindi che avranno un successo significativo fuori dalla Cina, a seconda di quali dazi e barriere commerciali verranno stabiliti. In tutta franchezza, se non ci fossero barriere credo demolirebbero la maggior parte delle altre aziende al mondo. Sono bravissimi”.
L’idea, dunque, è quella di concedere l’accesso alla rete di “Supercharger” di Tesla, la più grande rete di ricarica rapida al mondo, alle aziende non cinesi che producono auto elettriche, altresì concedendo la licenza per l’uso delle tecnologie per le guida autonoma, altro settore superinnovativo di Tesla. Nonostante la gigafactory di Tesla a Shangai, emerge infatti il grande exploit di BYD. La casa cinese, nell’ultimo trimestre del 2023, ha battuto Tesla, diventando il maggior produttore di auto elettriche al mondo.
Leggi anche: Alain Delon posto sotto tutela giudiziaria: cosa non potrà più fare