Quanti anni di stipendio servono per comprare casa? Troppi, direte voi. Dunque, calcoliamoli tenendo conto della non felicissima congiuntura economica e facciamo un raffronto con la situazione degli altri 26 Paesi che compongono l’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. L’esempio lo calibriamo sull’acquisto di un immobile di due camere e 60 metri quadrati. (Continua a leggere dopo la foto)
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La situazione in Italia
Una ricerca di Creditnews, citata da la Repubblica, è dunque partita dall’Italia. E non mancano le sorprese, nel senso che ci sono Paesi, come vedremo, molto meno convenienti del nostro per acquistare la sospirata “prima casa” (o una casa in genere). L’Italia si piazza relativamente bene, al nono posto. Gli anni di stipendio necessari all’acquisto, dunque, risultano essere cinque. Il calcolo è il seguente: è il multiplo del reddito annuo rettificato per potere d’acquisto (44,9 mila dollari, pari a 41,3 mila euro) e il costo medio dell’abitazione tipo, pari a 226 mila dollari (207 mila euro). Precisiamo che tale multiplo, naturalmente, sale parecchio sale di molto nelle principali città, quali Milano, Roma, Firenze, Napoli. Restando in Europa, risultano vantaggiose, pur se non di molto, la Spagna (4,8 anni di lavoro per una prima casa) e il Regno Unito (4,3 anni). Il Belgio, con 3,5 anni è il Paese migliore per farsi un tetto. Ma è in Turchia che bastano 2,7 anni per acquistare la prima casa, anche perché il costo medio è di solo 84 mila dollari. (Continua a leggere dopo la foto)
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Dove va peggio
Tra i luoghi con “cattiva accessibilità abitativa” troviamo, invece, Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Svezia: sono tutte in penultima posizione e appaiate a 7,7 anni di lavoro per comprare casa. Male anche la Francia e la Germania, con 7,1 anni, e il Canada (7 anni). L’agenzia di rating Standard&Poor’s ha rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi delle abitazioni europee, in ragione di una “resilienza dei prezzi immobiliari in tutto il mercato continentale”, per via del “costo ancora elevato dei materiali da costruzione, insieme a un forte mercato del lavoro, ai lavori arretrati nel comparto edilizio e ai sostegni dei governi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli Stati Uniti, un discorso a parte
Gli Stati Uniti mostrano una certa discrasia: se, da una parte, occorrono in media 3,7 anni di reddito per guadagnare i 287.000 dollari (circa 263.500 euro) individuati come costo unitario della cosiddetta “starter home” – dunque il multiplo più basso di tutti i Paesi Ocse dopo Turchia e Belgio – i dati ufficiali dicono che il rapporto tra la “prima abitazione media” e il “reddito medio” appare comunque asimmetrico. Un’altra ricerca pubblicata a gennaio dall’azienda This Old House, infatti, indicava come dimensione ideale per le starter homes statunitensi “una fascia tra 1.200 e 2,000 piedi quadrati”, che in misure europee fanno tra 111 e 185 metri quadrati. Case troppo grandi, dunque, per fare un confronto preciso con la realtà italiana ed europea in genere.“Il fatto è che il Sogno americano si basa su un’abitazione separata, con piccolo giardino e recinzione, anziché sui condomini degli europei”, nota Sam Bourgi analista senior di Creditnews. Difatti la ricerca ha calcolato anche quanto serve lavorare per un immobile di questo tipo, più vicino agli standard locali (e ai 431 mila dollari del costo mediano delle abitazioni Usa nel terzo trimestre 2023). E qui gli anni salgono a 5,6 per permettersela, dato che lo stipendio medio rettificato per potere d’acquisto è di 77.500 dollari.
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