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È morta Maria Fida Moro, chi era la primogenita dello statista trucidato dalle BR

07/02/2024 13:27
morta figlia aldo moro chi era maria fida

Si è spenta, all’età di 77 anni, Maria Fida Moro. Un cognome e una eredità pesante: la primogenita dei quattro figli di Aldo Moro, lo statista sequestrato e poi ucciso dalle Brigate Rosse, ha condotto una battaglia lunga oltre quarant’anni per accreditare un più ampio spettro di responsabilità dietro la tragedia del padre. Invano. Malata da tempo, è morta a Roma.  (Continua a leggere dopo la foto)
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Chi era Maria Fida Moro

Una vita costellata dall’impegno civico e dalla passione per la politica, che evidentemente aveva nel sangue. Dopo la morte del padre, denunciando sin da subito l’inattivismo della Democrazia Cristiana che mai volle trattare con le BR, si discostò dal partito che fu del padre:  eletta al Senato in Puglia nel 1987 proprio con la  Democrazia Cristiana, la lasciò nel 1990, per passare al gruppo di Rifondazione Comunista, per poi passare nel 1993 al Movimento Sociale Italiano e confluire, infine, in Alleanza Nazionale. I problemi di salute l’hanno tormentata per lungo tempo: ha subito tre pre-infarti e ha sofferto di alcuni tumori, con ben 26 ricadute in 34 anni, sino al decesso di stamane, 7 febbraio 2024, in una clinica della Capitale. Era la madre di Luca, il nipote prediletto di Aldo Moro, sovente citato nelle sue lettere dalla “prigione del popolo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il caso Moro, uno psicodramma nazionale

Fu un evento dirompente che segnò, e cambiò, la storia d’Italia. Il rapimento, il sequestro e infine la morte di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, tennero il mondo intero con il fiato sospeso. Fu un evento paragonabile, per la nostra storia, all’11 settembre per gli Stati Uniti, o, se vogliamo, al 22 novembre dell’omicidio di JFK. Fu il momento di massima sfida allo Stato da parte delle Brigate Rosse; fu la fine dell’innocenza e il picco dei cosiddetti anni di piombo. Fautore del cosiddetto Compromesso storico, Moro promosse la strategia “dell’attenzione” verso il Partito Comunista Italiano. Una carriera eccelsa, che si fermò quel 16 marzo 1978 in cui fu rapito. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le teorie alternative sul caso Moro e la lotta per la verità di Maria Fida

Come abbiamo scritto, Maria Fida Moro, non ha mai sposato la versione ufficiale. Secondo la teoria del complotto più diffusa, Aldo Morò venne “punito” poiché perfezionò la formula fanfaniana delle “convergenze parallele” dando vita al primo governo di centrosinistra, quando ciò era impensabile e politicamente rischioso, in coalizione con il Psi, Psdi e Pri. La Democrazia cristiana apriva a un’alternativa laica. La stessa vedova Moro ricordò spesso quella frase: “Lei la pagherà cara, molto cara. Veda lei come vuole intenderla”, un avvertimento sinistro da parte di Henry Kissinger, nel 1974, durante la visita dello stesso Moro negli USA. Le Brigate Rosse, dunque, secondo questa tesi, erano quantomeno infiltrate se non eterodirette dalla immancabile, onnipotente CIA. Va detto che la precisione chirurgica dell’azione militare con cui Moro venne rapito, senza essere ferito da nemmeno uno della miriade di proiettili che trucidarono la sua scorta, fa presupporre l’opera di veri professionisti. Agenti di Gladio? Purtroppo, pensiamo, non lo sapremo mai. (Continua a leggere dopo la foto)
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Aldo Moro, una morte annunciata?

Inoppugnabile è che il rapimento e la morte di Moro fossero praticamente annunciati. Nel Dicembre del 1977 su Op, giornale di Mino Pecorelli (poi ucciso anch’egli), appare un titolo macabro : Se Moro vivrà ancora…. Non solo. Il 2 marzo del 78, dunque poche settimane prima del rapimento Moro, su carta intestata del Ministero della Difesa, partì un documento diretto a Beirut al colonnello Giovannone, a cui si ordinava di prendere contatti immediati con il fronte di Liberazione della Palestina per quanto concerne la liberazione di Moro. Questi, però, sarà rapito 14 giorni dopo. Inutile precisare che Aldo Moro non fu informato di ciò.


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