Si suicida a 15 anni: il ragazzo di Senigallia era vittima di bullismo – Un terribile dramma si è consumato a Senigallia, dove un adolescente di 15 anni, vittima di bullismo, ha deciso di togliersi la vita utilizzando la pistola del padre, un vigile urbano. Il tragico evento è avvenuto nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 ottobre. Il giovane frequentava il secondo anno dell’Istituto Professionale “Alfredo Panzini” e da tempo era bersaglio di insulti e vessazioni da parte di alcuni compagni di classe. La Procura ha avviato un’indagine per istigazione al suicidio, attualmente contro ignoti.
La denuncia della madre: bullismo e vessazioni
Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, due compagni di classe sarebbero stati i responsabili principali del bullismo subito dal figlio. Il giovane avrebbe raccontato ai genitori, che sebbene separati mantenevano buoni rapporti, delle continue umiliazioni subite a scuola: insulti per il suo modo di parlare, colpi alle parti intime e scherni ripetuti. Un calvario che il 15enne viveva in silenzio, pieno di vergogna e paura. Proprio il giorno del tragico gesto, i genitori avrebbero dovuto incontrare il preside per discutere della situazione e cercare di porre fine alle violenze. La madre, distrutta dal dolore, ha espresso tutto il suo sconforto: “Perché hanno voluto distruggere mio figlio?”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Si suicida a 15 anni: il ragazzo di Senigallia era vittima di bullismo
Il ragazzo aveva cambiato scuola alcuni mesi fa, sperando in un ambiente migliore dove poter seguire le sue passioni. Tuttavia, nonostante il desiderio di iniziare un nuovo capitolo, è diventato il bersaglio di bullismo da parte di alcuni compagni. I suoi modi pacati e gentili lo avevano reso vulnerabile agli attacchi. Dopo settimane di tormento, il ragazzo aveva confidato ai genitori le sue sofferenze, ma il dolore interiore era ormai troppo grande. Un episodio chiave si era verificato il 9 ottobre: nel tentativo di risolvere la situazione, il ragazzo aveva offerto una sorta di tregua ai suoi bulli, ma tale tregua è durata solo poche ore. Il giorno successivo, le vessazioni erano riprese con ancora più intensità. (Continua a leggere dopo la foto)
L’ultima sera: un silenzio che non faceva presagire nulla
La sera prima del tragico suicidio, il ragazzo sembrava sereno. Aveva cenato con il padre, con cui viveva, e non aveva lasciato intendere il dramma che stava per consumarsi. Durante la notte, il padre si è accorto dell’assenza del figlio e della sparizione della sua pistola d’ordinanza, temendo che potesse compiere un gesto impulsivo o cercare vendetta contro i suoi aguzzini. Purtroppo, l’epilogo è stato ancora più drammatico. Il corpo del ragazzo è stato trovato grazie a un drone dei vigili del fuoco in un casale abbandonato, poco distante da casa.
Indagini in corso: il cellulare sotto sequestro
Le indagini sul suicidio del giovane sono ancora in corso. Oggi sarà eseguita l’autopsia sul corpo del ragazzo, mentre il suo cellulare è stato sequestrato per verificare le accuse di bullismo, come ricostruisce The Social Post. Le autorità stanno analizzando le sue relazioni con i compagni di classe, mentre la scuola ha attivato un servizio di supporto psicologico per aiutare i compagni a elaborare il lutto.