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Terremoto 2016, tutti assolti per il crollo del campanile di Accumoli: la rabbia dei familiari

05/06/2021 09:22 - Aggiornamento 05/06/2021 09:27

Sabato 5 giugno 2021. Accumoli, tutti assolti per il crollo del Campanile. Lo ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Rieti, Giovanni Riccardo Porro. Tutti e 7 gli imputati nell’ambito del processo per il crollo del campanile di Accumoli (Rieti), avvenuto in seguito al terremoto del 24 agosto 2016, sono stati assolti. In quella tragedia, lo ricordiamo, persero la vita i componenti della famiglia Tuccio (madre, padre e due bambini piccoli).

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Terremoto 2016, tutti assolti per il crollo del campanile di Accumoli: la rabbia dei familiari

Il giudice Porro ha assolto i sette imputati perché il fatto non costituisce reato. Erano l’ex sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci; l’ingegner Matteo Buzzi, tecnico incaricato dei lavori che la Diocesi di Rieti aveva disposto sul campanile Assolti; l’allora responsabile unico del progetto, l’architetto Pier Luigi Cappelloni; il collaudatore statico amministrativo dei lavori l’architetto Mara Cerroni; i progettisti e direttori dei lavori, l’ingegnere Alessandro Aniballi e l’architetto Angelo Angelucci; e il geometra Giuseppe Renzi. Il pm Lorenzo Francia nei giorni scorsi aveva chiesto complessivi 42 anni di carcere, 6 per ciascuno degli imputati. Per tutti l’accusa era di omicidio e disastro colposi.

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«La legge italiana dice che mio fratello è morto per sé stesso»

«È una vergogna. Ci sono stati quattro morti e sono stati tutti assolti. La legge italiana dice che mio fratello è morto per sé stesso». Così in aula i parenti delle vittime. «È stata una battaglia e ci terremo pronti alle prossime, per noi ci deve essere giustizia. Queste cose non devono succedere, andiamo avanti», ha detto ai microfoni di Rieti Life la cognata di Andrea Tuccio, morto nella notte del 24 agosto insieme alla sua famiglia, nel crollo del campanile sulla sua abitazione.

«Il processo non è stato facile, ha subito la pressione dei media, la questione di vicinanza umana e morale nei confronti di una famiglia completamente sterminata. È molto più facile condannare che assolvere e il giudice Porro ha dimostrato grande equilibrio e coraggio. È una sentenza giusta perché frutto di un’istruttoria dibattimentale particolarmente equilibrata. Quella povera famiglia alla quale ho confermato la vicinanza morale del sindaco e mia personale è stata sterminata non dalla mano dell’uomo ma da un fenomeno naturale e questo ce lo dice un tribunale della Repubblica», ha dichiarato all’Adnkronos l’avvocato Mario Cicchetti, legale dell’ex sindaco di Accumoli Petrucci. Leggi anche l’articolo —> Covid oggi 2.557 nuovi casi e 73 morti, i ricoverati in terapia intensiva sono 836