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Adele Di Costanzo, medico positivo insultata dai negazionisti: «Voi dottori ci state rovinando»

06/11/2020 16:58 - Aggiornamento 06/11/2020 17:04

Su “Il Corriere della sera” l’intervista ad Adele Di Costanzo, 27 anni, medico positivo al Covid, di Conegliano, che vive e lavora a Vicenza, nelle Usca (Unità speciali contatti assistenziali), in cui lei ogni giorno si è presa cura dei pazienti contagiati. Nei giorni scorsi la giovane ha scritto sui social un post per sensibilizzare i suoi coetanei a non sottovalutare il Covid-19. Mai si sarebbe aspettata che quel suo invito a non abbassare la guardia diventasse occasione per gli haters di turno di riversare tutto il proprio odio. Nel giro di poche ore il medico è diventata preda facile dei negazionisti, che l’hanno accusata di essere addirittura una bugiarda.

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adele di Costanzo

Adele Di Costanzo medico positivo insultata dai negazionisti: «Voi dottori ci state rovinando»

«Sono medico, mi hanno ricoverata per il virus e ora sono bersaglio dei negazionisti. Dicono che noi medici roviniamo le persone», ha esordito Adele Di Costanzo sui suoi canali social. «Due settimane fa sono stata ricoverata per Covid. Sono quindi passata dall’altro lato. Alla faccia che il Covid non colpisce i giovani e sono tutti asintomatici. Ancora è incredibile come esistano negazionisti, persone che sono passate da ‘medici eroi’ a danneggiare 70 auto di medici ed infermieri davanti agli ospedali», aveva scritto su Instagram la dottoressa. «Si tratta di persone che si fanno in quattro per i cittadini con un rischio, nonostante le protezioni. Vedo città devastate dall’ignoranza, che per stare vicino ai gestori di bar e ristoranti devastano bar e ristoranti stessi. È un periodo nero per tutti e la classe politica di certo non prende scelte facili. Importante è non farsi prendere dal panico e seguire le evidenze scientifiche. Il sonno della ragione genera mostri», aveva proseguito. Dopo il primo post, la Di Costanzo aveva deciso di postare un secondo: «Il Covid c’è, esiste e non guarda in faccia a nessuno… Esprimo semplicemente vicinanza a chi sta male e a chi sta fisicamente bene ma è in difficoltà e ribadisco l’importanza della riflessione e del rispetto».

 

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La settimana scorsa sono stata ricoverata per Covid. Sono quindi passata dall’altro lato. Alla faccia che il covid non colpisce i giovani e sono tutti asintomatici…..Ancora è incredibile come esistano negazionisti, persone che sono passate da “medici eroi” a danneggiare 70 auto di medici ed infermieri davanti agli ospedali. Persone che si fanno in 4 per i cittadini con un RISCHIO ENORME, nonostante le protezioni. Vedo città DEVASTATE dall’ignoranza, che per stare vicino ai gestori di bar e ristoranti devastano bar e ristoranti stessi. È un periodo nero per tutti e la classe politica di certo non prende scelte facili. Importante è non farsi prendere dal panico e seguire le evidenze scientifiche. Il sonno della ragione genera mostri . #beatcovid19 #covid19 #sarscov2 #medici #eroi #usca #covid

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«Vorrei ritornare a lavorare. Mi amareggia solo la crescente mancanza di fiducia nei medici»

Poi l’intervista a ‘Il Corriere della sera’: «Sono stata molto male, ho avuto bisogno dell’ossigeno per respirare», ha spiegato Adele Di Costanzo, precisando di aver sentito la necessità di pubblicare quel post dopo che aveva visto su Instagram foto di feste di Halloween piene di giovani noncuranti della seconda ondata da Covid-19. «Prima del 19 ottobre stavo benissimo. La mia carta d’identità dice che ho 27 anni. Ho cercato di ricordare e spiegare nel mio post che il virus non colpisce solo gli anziani, non fa danni solo in certe fasce della popolazione. Ho avuto bisogno di ossigeno, sono da due settimane chiusa in casa. Che cosa ho scritto? Che occorre avere più educazione e rispetto per il prossimo. (…) Mi hanno attaccato i negazionisti, quelli che dicono che son tutte bugie, che il virus è stato creato ad arte. Hanno pure messo in dubbio che io sia una dottoressa data l’età, insomma mi hanno fatto passare per una bugiarda, una che si vuole mettere in mostra. Hanno scritto che era impossibile che stessi male per un mio selfie in ospedale. La maggior si è scagliata contro di me solo perché sono un medico. L’accusa più pesante è che noi non salviamo persone, le roviniamo», ha ribadito nel corso dell’intervista la giovane dottoressa, che è in attesa del tampone. «Vorrei ritornare a lavorare. Mi amareggia solo la crescente mancanza di fiducia nei medici», ha concluso. Leggi anche l’articolo —> Trapani, trovato un neonato morto con ancora il cordone ombelicale attaccato

 

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