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Alberto Zangrillo: «Niente scuola né aereo? Equivale a dire che siamo un popolo di imbecilli»

25/06/2020 11:01 - Aggiornamento 25/06/2020 11:03

«Gli italiani sopra i 60 anni dovranno vaccinarsi contro l’influenza. Però dire adesso che forse non faremo tornare i bambini a scuola e che non dobbiamo prendere gli aerei, equivale a dire che siamo morti. E anche un popolo di imbecilli», così Alberto Zangrillo, primario della terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano, ospite a ‘L’Aria che tira’ in onda su La7. Il medico di Berlusconi ha voluto dire la sua contro chi si ostina ad essere pessimista: «Non c’è una guerra tra guelfi e ghibellini, noi osserviamo delle cose che sono fortunatamente molto positive ma qualcuno purtroppo appare irritato», ha insistito il primario del San Raffaele di Milano.

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Zangrillo

Alberto Zangrillo: «Niente scuola né aereo? Equivale a dire che siamo un popolo di imbecilli»

«Qualcuno purtroppo non conosce il significato di scienza. La scienza, recito dalla Treccani, ‘è un insieme di discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza e il calcolo’. Quando ieri dieci colleghi provenienti da dieci differenti discipline hanno detto quello che osservano quotidianamente si è sollevato un putiferio e qualcuno ha detto che siamo stati ‘superficiali, neofiti e abbiamo promulgato un documento demenziale’. Tutto parte da uno studio condotto dal gruppo del professor Clementi, direttore della virologia del San Raffaele e che aveva visto che 100 tamponi eseguiti a maggio producevano una carica virale molto più bassa rispetto agli stessi tamponi su pazienti di un gruppo omogeneo fatti un mese e mezzo prima», ha dichiarato Zangrillo.

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«Seconda ondata? Non so se ci sarà»

«Io sono felice di poter dare una comunicazione di speranza, ottimistica. Nessuno di noi ha detto di togliere le mascherine, abbracciarci e assembrarci. Abbiamo osservato quello che accade in Italia da due mesi», ha proseguito il primario del San Raffaele. E sulla seconda ondata il professor Alberto Zangrillo ha dichiarato: «Io non lo so se ci sarà la seconda ondata, è auspicabile che non ci sia. Se dovesse arrivare abbiamo detto chiaramente e senza poter essere smentiti che dal momento che tutti i grandi ospedali nel mondo hanno lavorato, abbiamo conosciuto questo virus e sappiamo come affrontarlo». leggi anche l’articolo —> Walter Ricciardi: «L’aereo va evitato. Agli alberghi attenzione, occhio al cuscino della camera»