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Perché Antonello Venditti porta gli occhiali da sole? C’è un motivo preciso

29/05/2021 13:45 - Aggiornamento 29/05/2021 13:48

Antonello Venditti occhiali da sole perché? Tra gli artisti più amati indubbiamente l’Antonello nazionale. La sua prima canzone, Sora Rosa, scritta a 14 anni, nel 1963, è un vero capolavoro. E tante perle ha regalato ai suoi affezionati fan: da Notte prima degli Esami a Sotto il segno dei Pesci, da Ricordati di me ad Alta Marea. E ancora Grazie Roma, Ogni volta, Amici Mai, Dalla pelle al cuore, per citarne alcuni. Nell’immaginario comune, Venditti si è reso riconoscibile anche grazie ad un dettaglio iconico. È praticamente impossibile vederlo senza occhiali da sole.

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Antonello Venditti

Perché Antonello Venditti porta sempre gli occhiali da sole?

Vedere Antonello Venditti senza occhiali da sole è un’assoluta rarità. Il cantante col tempo ne ha fatto un tratto distintivo. Non c’è foto né cover in cui lui non sfoggi gli occhiali da sole a goccia. In verità però si tratta anche di occhiali da vista. Per questo non può separarsene oggi. Ma da cosa deriva tale vezzo? La verità svelata in un’intervista a “Vanity Fair”: i suoi famosi occhiali a goccia hanno a che fare con una ragazza incontrata negli anni 70. «Aveva dei meravigliosi Rayban marroni… Mi raccontò che erano dello stesso modello che usavano i piloti dei bombardieri americani in Vietnam. Per fumare infilavano una sigaretta al centro della montatura perché il diametro era perfetto ed era stato studiato appositamente. Pensai: posso trasformare un simbolo di guerra per cantare la pace? Se li indosso io, forse, posso dare a questi occhiali un significato diverso. E così feci». Senza tradirli perché «una volta che una persona che si è sempre sentita inadeguata trova l’abito per sentirsi adeguato, quel vestito non lo cambierà mai… Mi metto le stesse cosa da 40 anni. Penso di somigliare a me stesso. I jeans, le giacche di pelle, le magliette. Nello stesso modo continuo a vedere il mondo attraverso i miei occhiali. Filtrano la realtà, mi restituiscono una chiave di lettura, sono i miei raggi X», aveva confessato l’artista.

Antonello Venditti

Da bambino vittima di bullismo

In quella stessa intervista a Malcom Pagani, Antonello Venditti ha parlato dei suoi problemi adolescenziali: «Da adolescente grasso, se parliamo di bullismo, non avevo niente da invidiare a nessuno. Ero tra quelli che sentivano le risatine al loro passaggio e se una ragazza mi sorrideva neanche ci credevo… Mi chiamavano “Cicciabomba”, pesavo quasi 100 chili». Non aiutava certo l’autostima il rapporto con la madre: «Sperava nei miei fallimenti, considerava le mie canzoni poco meno che spazzatura e a mio padre Vincenzo, convinta di non essere ascoltata, diceva di me: “Il ragazzo è cretino”… Era talmente poca la stima che avevo di me che mi attaccavo all’unico vizio che mi era concesso: il cibo». Leggi anche l’articolo —> Antonello Venditti rivela: «Mia madre sperava nei miei fallimenti, considerava le mie canzoni poco meno che spazzatura!»