Antonio Ciontoli denunciato da due prostitute: documenti esclusivi a Le Iene
Le Iene annunciano in merito documenti esclusivi che permettono di ricostruire in parte che cosa sarebbe successo con le due ragazze extracomunitarie. A loro viene rivolto un appello affinché si mettano in contatto con la redazione per ricostruire i fatti con maggiori dettagli. Fu Davide Vannicola (l’accusatore dell’ex maresciallo Izzo, amico di Ciontoli e in servizio la notte in cui Marco Vannini morì) a fare accendere i riflettori su questa vicenda, quando depositò in Procura la registrazione di una conversazione che avrebbe avuto con un ex sottoufficiale della Guardia di Finanza. E le Iene anticipano ai telespettatori di avere recuperato il verbale di interrogatorio che aiuterebbe a ricostruire quanto raccontato nella succitata registrazione: “È il 12 gennaio 2000, quando Ciontoli viene convocato in caserma a Cerveteri, già allora era sposato e abitava nella casa dove 15 anni dopo è stato ucciso con un colpo di pistola Marco Vannini. Viene identificato come personale militare tramite il suo tesserino rilasciato dal ministero della Difesa. Nello stesso verbale compare anche il suo avvocato difensore, Celeste Gnazi. Lo stesso legale che oggi difende la famiglia Vannini”.
Ciontoli accusato di rapina a prostitute: all’epoca lo difese l’avvocato Gnazi, oggi legale dei Vannini
A firmare la denuncia sarebbero state due cittadine extracomunitarie che accusarono Ciontoli di rapina. All’epoca 32enne, Antonio Ciontoli avrebbe avuto rapporti sessuali con entrambe e dopo non avrebbe dato loro la cifra pattuita. “Di questa vicenda non ricordavo più nulla perché non si è trasformato in un processo vero e proprio” – ha detto l’avvocato Gnazi a Le Iene – “Abbiamo sempre cercato questo precedente perché sarebbe stato utile per la ricostruzione della personalità di Ciontoli […] Dalle carte sembra che lui si fosse identificato come poliziotto alle prostitute mostrando anche un tesserino … Il procedimento è stato archiviato accogliendo le richieste del pm ritenendo non fondato, non veritiero e non verosimili e non provate le accuse delle prostitute“. Il programma fa sapere di essere riuscito “ad avere i documenti che ricostruiscono questa vicenda, ma manca la denuncia da cui tutto è partito”.
La versione di Antonio Ciontoli: il verbale dell’interrogatorio
Ciontoli nel 2000 davanti al magistrato diede la sua versione dei fatti, Le Iene pubblicano il contenuto del verbale: “Arrivato a Cerveteri nei pressi del deposito della nettezza urbana ho notato che due ragazze di colore mi chiedevano un passaggio. Mi sono fermato e le ho fatte salire a bordo della mia autovettura. In cambio mi hanno offerto su loro proposta un rapporto sessuale. Non ero intenzionato a dare loro un passaggio, ma queste quasi mi si sono messe davanti all’autovettura […] Dopo aver consumato il rapporto sessuale mi hanno fatto una richiesta di denaro pari a 150 mila lire. Avevano un comportamento aggressivo e io mi sono spaventato della situazione, così ho preso il portafoglio e ho dato loro 50mila lire. Tutto quello che avevo. Poi mi sono allontanato anche se loro mi urlavano dietro”. Poi la precisazione: “Nego di essermi qualificato come poliziotto e di avergli mostrato il mio tesserino o altri documenti. Preciso che sono sposato con due bambini piccoli e non sono solito frequentare prostitute”.