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Antonio Logli provato da 2 anni di carcere, lettera-sfogo: dall’amore per la famiglia alla speranza nella revisione

14/07/2021 10:20 - Aggiornamento 14/07/2021 10:50

Antonio Logli detenuto in carcere da due anni si sfoga con una lettera. A Fanpage.it, infatti, pochi giorni fa ha scritto: “Oggi sono esattamente due anni che mi trovo ingiustamente detenuto nel carcere di Massa Carrara, dove sconto la pena per aver ucciso la madre dei miei figli che ancora dopo nove anni risulta essere scomparsa. Anche se il clima che si respira qui a Massa è buono, tutto è terribilmente difficile”.

ANTONIO LOGLI 2 ANNI DI CARCERE LETTERA REVISIONE PROCESSO

La lettera di Logli dopo 2 anni esatti di detenzione: perché trova la forza di andare avanti

Logli spiega di trovar la forza di andare avanti nel “bene che nutro nei confronti della mia famiglia. Per questo non ho ancora perso la speranza. La verità, quella vera, prima o poi verrà a galla”. Respinto lo scorso aprile il suo ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, il lavoro del suo team difensivo non si è certo fermato. “Inammissibile” la sua richiesta di approfondire i diversi ed alternativi ‘spunti’ investigativi offerti dai testimoni nella fase delle indagini preliminari dopo la scomparsa di sua moglie.

Il lavoro del suo pool procede comunque spedito, e dritto alla meta: far riaprire il processo che lo ha visto condannato nei tre gradi di giudizio a 20 anni di reclusione per l’omicidio della moglie e la distruzione del suo cadavere, mai rinvenuto. Roberta Ragusa scomparve a Gello di San Giuliano Terme (Pisa) la notte a cavallo fra il 13 e il 14 gennaio 2012. Sparì senza portare niente con sé, in pigiama, in una fredda notte d’inverno. (Continua a leggere dopo la foto)

ANTONIO LOGLI 2 ANNI DI CARCERE LETTERA REVISIONE PROCESSO

L’unico e solo indagato per la scomparsa della donna, madre di due figli, è stato il marito Antonio Logli che si è sempre professato estraneo ai fatti contestati. Nonostante la condanna definitiva emessa nei suoi confronti, l’uomo ha dato incarico ai suoi consulenti di adoperarsi per cercare nuove prove, elementi che avallino la sua conclamata innocenza e pongano le basi (imprescindibili) per far riaprire il caso.

Il pool di Antonio Logli insiste: obiettivo revisione processuale

Al lavoro per lui la genetista forense, dottoressa Teresa Accetta, coadiuvata dalla criminologa Anna Vagli e da un nuovo legale il cui nome, visti i molteplici cambi avvenuti nei mesi scorsi, non è stato reso noto.

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“Arrivare alla revisione processuale resta, ovviamente, la priorità, ma ci sono, appunto, anche altri fronti, ecco perché stiamo lavorando con la dottoressa Accetta”, ha dichiarato la dottoressa Vagli a La Nazione. “La Cassazione ha passato definitiva la sentenza di condanna rilevando, anche, che la difesa non ha proposto piste alternative. Noi, quelle piste, le stiamo cercando”.

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Anna Vagli: “Antonio Logli è molto provato”

La criminologa Vagli si è espressa anche in merito alla ingiusta detenzione in carcere del suo assistito, della cui innocenza è convinta: “Quello che sta vivendo Antonio in carcere, non lo augurerei neppure al mio peggior nemico. È difficile trovarsi reclusi da due anni e gridare la propria innocenza senza essere in alcun modo creduti. È un uomo molto provato. Studia, lavora e prega moltissimo. Ad oggi Roberta Ragusa è ancora scomparsa ma il signor Logli, nonostante la sua condanna, non smette di credere nella giustizia”. Potrebbe interessarti anche —> Roberta Ragusa, il figlio Daniele racconta in tv la forza di reagire al dolore