Recovery Fund, Michele Anzaldi, deputato di Italia viva e segretario della Commissione di Vigilanza dei servizi radiotelevisivi, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus per parlare della crisi innescata con la proposta del premier di una cabina di regia per gestire i 209 miliardi del Recovery Fund. (segue dopo la foto)
Italia Viva e il Recovery Fund: “La gestione dei 209 miliardi deve passare dal Parlamento”
Sulla cabina di regia per il Recovery Fund Anzaldi riafferma la posizione di Italia Viva, al di là dei giochi di palazzo che dipingono molti retroscena degli ultimi giorni. “Non siamo disposti a rinunciare alle prerogative che la Costituzione affida al parlamento”, dice. “La gestione dei 209 miliardi deve passare dal Parlamento. La modifica dei servizi segreti in una fondazione che è stata bocciata all’unanimità dal Copasir non può passare così. Questo abbiamo detto noi. Sul piano pratico abbiamo detto quello che dice oggi anche Stefano Bonaccini, quando afferma che non sono stati coinvolti regioni, comuni, sindacati, imprese”.
“Se Conte dice che è un equivoco – prosegue il deputato di Italia Viva – allora abbiamo risolto, basta che dia mandato ai parlamentari di fare il piano dettagliato. Noi ci confronteremo con regioni, comuni e sindacati e gli consegneremo la bozza. Strano però che abbiano equivocato tutti, forse ha comunicato male lui. Non c’è da chiarire tanto. Quello che ha detto Renzi, e che pensano anche gli organi più rappresentativi in Italia, è chiaro: la gestione di quei soldi deve passare dal parlamento”.
“Non c’è da discutere, c’è da lavorare”, incalza ancora Anzaldi. “Siamo rimasti tutti scottati da quanto accaduto con la task force di Colao visto che il piano non ha avuto alcun seguito e alla fine ha deciso Conte. Questo è solo un esempio. Anche con la Rai è lo stesso, sono mesi che gli diciamo che la Rai è espressione di un governo che non esiste più, quello gialloverde. Papeete di Natale? Sono d’accordo con Orlando a chiamarlo così, ma il mojito chi se l’è bevuto stavolta?”.
“Nuovo lockdown per Natale? Per ora solo ipotesi giornalistiche”
Sugli assembramenti di ieri nelle grandi città. “Le cose vanno programmate e gestite –ha affermato Anzaldi – Era il primo weekend del famoso cashback. Abbiamo detto agli italiani che non faranno il cenone e al massimo potranno scambiarsi un regalino, hanno chiuso i centri commerciali in periferia, cosa ti aspetti? Che la gente vada a farsi la passeggiata in centro. Se io non posso andare al centro commerciale e il cashback non vale online, è chiaro che il regalo lo vado a fare nei negozi del centro. Comunque non drammatizzerei. Ho visto tutta gente con la mascherina, semmai il problema è legato a certi ragazzi sui muretti che la mascherina non ce l’avevano. Nuovo lockdown? Per adesso ci sono i giornali che hanno visto queste folle per lo shopping e stanno facendo ipotesi. Ma le decisioni vanno prese dal governo sulla base dei dati e del parere degli scienziati. Non è che possiamo bloccare di nuovo tutti i negozi e far morire di fame i commercianti”.
Anzaldi è caustico anche sulla gestione della imminente campagna di vaccinazioni anti Covid. “Anche con i vaccini ci sarà lo stesso problema di organizzazione, dove si farà come si farà? Negli Usa già sanno quanti vaccini arriveranno e come saranno organizzate le vaccinazioni, noi non sappiamo niente e siamo partiti dall’estetica, dal tendone con i fiori. Non possiamo parlare del fiore e dimenticarci di parlare del macro-problema”. >> Le notizie di politica italiana