Bambina di 3 anni uccisa ad Arezzo. Interrogatorio di garanzia oggi per Billal Miah, l’operaio 39enne bengalese che lo scorso 21 aprile 2020 a Levane (Arezzo) ha ucciso la figlia di tre anni e mezzo e aggredito il figlio maggiore 12enne. L’uomo ha poi tentato di suicidarsi gettandosi in un pozzo, ma è stato tratto in salvo dai Vigili del Fuoco. Questa mattina l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere: scena muta davanti al gip del Tribunale di Arezzo, Fabio Lombardo.
Bambina di 3 anni uccisa ad Arezzo: perizia psichiatrica per il padre omicida
Secondo quanto si apprende, Billal Miah, che dal giorno successivo al suo arresto è ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale delle Oblate di Firenze, sarebbe apparso ancora poco lucido. La pm LauraTaddei ha chiesto in incidente probatorio una perizia psichiatrica per stabilire le condizioni del 39enne.
Il conferimento dell’incarico si svolgerà il prossimo 10 giugno, quando dovrebbe essere assegnato anche un incarico a uno specialista in psicoterapia per ascoltare, sempre in incidente probatorio, il figlio maggiore dell’uomo.
Un delitto sconvolgente
Un iniziale stato depressivo, sommato alla paura di poter perdere il posto di lavoro. Sono probabilmente queste le cause principali che hanno indotto il trentanovenne del Bangladesh Bilal Miah ad uccidere la figlia di soli 3 anni e tentare di fare altrettanto con il figlio dodicenne.
Sconvolgente l’efferatezza del delitto dell’operaio 39enne. L’uomo, lo scorso 21 aprile, aveva colpito con un colpo di arma da taglio alla gola la sua bambina ed aveva poi cercato di compiere il medesimo gesto nei confronti del fratello di 12 anni. Il ragazzino, pur essendo stato ripetutamente colpito alla testa, era comunque riuscito a sfuggire alla furia omicida del padre rifugiandosi da un vicino di casa. L’uomo, invece, aveva tentato poi di suicidarsi gettandosi in un pozzo, dove è stata recuperato dai Vigili del Fuoco dopo un laborioso intervento (foto sopra). >> Tutte le notizie di cronaca nera