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Rincari, la denuncia di Tabarelli: «Lo Stato incassa 4,5 miliardi di Iva dai carburanti»

15/03/2022 12:59 - Aggiornamento 15/03/2022 13:17

Rincari – Non si erano mai viste cifre del genere, la benzina ha raggiunto negli ultimi giorni un prezzo da record. Come segnalato dal «Quotidiano Energia» il costo del carburante ha ormai raggiunto il valore record 2,323. Sabato il ministro Cingolani si era scagliato contro la speculazione, che, a sua detta sta determinando il prezzo della benzina. «Non esiste una motivazione tecnica per cui questi carburanti siano così costosi, il mercato ha alzato i prezzi in maniera irragionevole e lo stanno pagando le nostre imprese. I prezzi dell’energia stanno crescendo in maniera assolutamente scorrelata dalla realtà dei fatti. Se mettiamo un tetto ai prezzi blocchiamo questa spirale speculativa. Siamo in presenza di una colossale truffa che viene dal nervosismo del mercato ed è fatta a spese delle imprese e dei cittadini», le dure parole del ministro.

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Aumento della benzina, la denuncia di Tabarelli: «Lo Stato incassa 4,5 miliardi di Iva dai carburanti»

A guardare bene le voci che costituiscono il prezzo finale del carburante si può notare come fondamentale sia l’Iva. Ad oggi, come scrive Leopoldo Gasbarro in un suo pezzo appena uscito sul portale “Nicola Porro”, pare che proprio grazie all’Iva, lo Stato stia incassando 4 miliardi e mezzo in più rispetto a quanto programmato quest’anno. L’ha spiegato per bene Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, nel corso dell’appuntamento con la «Zuppa Economica»: “Noi di Nomisma abbiamo calcolato che a questo prezzo l’erario incassa 12 centesimi ogni litro di carburante. Calcolando che il volume di carburante utilizzato nel nostro paese è di circa 40 miliardi di litri, è facilmente calcolabile l’imposta appena descritta”.

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Come può intervenire il governo?

Quindi il governo potrebbe intervenire in maniera consistente colpendo la crescita dell’IVA stessa. Come? Rinunciando ad una quota consistente di questi 4 miliardi e mezzo, se non all’intera somma. Come ricorda Gasbarro qualcosa di analogo era già accaduto: “Tale operazione era già stata fatta qualche anno fa da Bersani che per ridurre proprio l’incidenza dell’IVA era intervenuto sulla quota relativa alle accise(oggi valgono circa 75 centesimi al litro)”. Non potrà ancora a lungo l’esecutivo far finta di non sentire il grido di allarme di imprese, trasportatori e cittadini. Leggi anche l’articolo —> Cingolani: «Aumento del carburante è una truffa colossale ai cittadini»